Isola del Mar di Sicilia (83 km2 con 7664 ab. nel 2008, detti Panteschi), situata a 70 km dalle coste dell’Africa e a 120 km da quelle siciliane. Costituisce un Comune della prov. di Trapani.
L’isola, di origine vulcanica, ha forma ovale, con l’asse maggiore disposto in direzione NO-SE, lungo 13,7 km. È in prevalenza montuosa; il suo settore SE mostra un rilievo complesso, dovuto all’azione vulcanica e caratterizzato da una caldera circolare nella quale si è formata una grande cupola di ristagno (Montagna Grande, 836 m), intorno a cui si elevano altre piccole alture, dette cuddie. Tipiche sono le depressioni, alcune probabilmente antichi crateri, intensamente coltivate (Bagno dell’Acqua a N, Contrada Monastero a SO ecc.). Nell’isola le eruzioni vulcaniche sono ormai cessate, ma vi si riscontrano ancora numerose manifestazioni post-vulcaniche: le favare, getti di vapore acqueo intorno ai 100 °C, e le mofete, esalazioni di anidride carbonica. Numerose sono le sorgenti termali contenenti silice e carbonato sodico. L’isola manca di sorgenti di acqua potabile e la popolazione utilizza acqua di cisterna. Gli abitanti vivono in tre centri, Pantelleria, Khamma e Scauri, e in numerose tipiche case sparse (dammusi). Principali prodotti commerciali sono uva da tavola (zibibbo) e capperi. Sono notevoli inoltre il moscato di P., che si ottiene dall’uva passita, e le lenticchie. Il turismo è risorsa fondamentale.
L’isola fu abitata sin dal Neolitico da popolazioni di origine incerta, dedite all’agricoltura, alla pesca e al commercio dell’ossidiana. Al Neolitico si data la ceramica, stampata a crudo o disadorna, trovata nel villaggio di Mursia. Caratteristici dell’isola i sesi, costruzioni megalitiche a forma ellittica e dotate all’interno di celle circolari, forse monumenti funebri.
Chiamata anticamente Cossira (gr. Κοσσύρα, lat. Cossyra), P. fu sotto il dominio cartaginese fino alla seconda guerra punica, quando fu occupata dai Romani (217 a.C.). Caduta in possesso degli Arabi (700 ca.), fu poi conquistata (1123) dai Normanni di Ruggero II conte di Sicilia, e a quest’ultima rimase da allora politicamente legata fino all’età contemporanea. Nel 1551 e 1553 subì incursioni musulmane. Fortificata dal governo italiano durante la Seconda guerra mondiale, per l’importanza assunta dal Canale di Sicilia nel quadro del settore mediterraneo e africano, e sottoposta ai bombardamenti degli Alleati, capitolò nel 1943.