pappagalli
Variopinti uccelli dei Tropici
I pappagalli appartengono agli Psittaciformi, uccelli diffusi nella fascia tropicale. La maggior parte delle specie presenta piumaggio vivacemente colorato, becco adunco e zampe prensili. Per questi uccelli, assai longevi e monogami, in cui il rapporto di coppia può durare per tutta la vita, la comunicazione è molto importante. Per questo, le loro capacità vocali sono molto sviluppate
I colori, la voce e i gesti sono i mezzi con cui i pappagalli comunicano intensamente tra loro. L’elegante livrea che molte specie sfoggiano in tutti i mesi dell’anno è un segnale di riconoscimento specifico e individuale. Infatti, questi uccelli hanno un’ottima vista che percepisce le minime variazioni tra gli individui ed è utilizzata anche per scegliere i frutti, i fiori e i semi di cui si nutrono nel ricco ma pericoloso supermercato delle foreste tropicali. In tale ambiente, comunicare bene è garanzia di sopravvivenza. I piccoli apprendono dalla madre a distinguere i frutti commestibili da quelli velenosi e a valutare il loro grado di maturazione.
Tra i pappagalli, l’importanza dell’apprendimento e della vita sociale in genere è tale da farli paragonare ai Mammiferi: si potrebbe dire che, per alcuni aspetti, i pappagalli sono ‘scimmie con le ali’. Tuttavia, diversamente da ciò che avviene nella maggioranza dei Mammiferi, i pappagalli tendono a formare unioni fisse tra un maschio e una femmina, veri e propri ‘matrimoni’ per garantire la continuazione di un rapporto che ha avuto un buon successo riproduttivo. L’intesa fra i membri della coppia si rafforza di giorno in giorno attraverso l’accumulo di esperienze in comune e con un repertorio di suoni acquisiti che costituiscono una sorta di codice personale intimo. Ciò spiega il significato della naturale inclinazione dei pappagalli ad apprendere suoni nuovi! Inoltre, maschio e femmina interagiscono continuamente attraverso la cura reciproca delle piume (una sorta di carezze) e lo scambio di cibo misto a saliva (una sorta di bacio), intrattenendo un autentico rapporto affettivo.
Le zampe dei pappagalli sono simili a quelle dei picchi, poiché possiedono due dita rivolte in avanti e due indietro. Ciò consente all’uccello di mantenersi aggrappato ai rami in posizione verticale, anche a testa in giù, e di arrampicarsi sui tronchi con l’aiuto del becco, che funziona come un terzo arto. Inoltre, la struttura delle dita gli consente di afferrare un frutto e portarlo alla bocca, come se avesse una mano. Il becco dei pappagalli è uno strumento efficientissimo: oltre a essere robusto è anche estremamente duttile. Infatti, sia la mandibola sia la mascella sono articolate rispetto al cranio e capaci di compiere movimenti anche laterali (v. fig.). In questo modo, coordinandosi con la lingua, i pappagalli riescono ad aprire qualsiasi frutto o seme, rompendolo o sbucciandolo.
La selezione naturale ha favorito l’importanza dell’esperienza e di conseguenza la longevità: molte specie possono vivere diverse decine di anni e continuare a riprodursi con successo. I piccoli, dopo un certo periodo di svezzamento, familiarizzano con altri membri della loro specie e possono formare gruppi numerosi, mentre il loro apprendimento continua facendo tesoro delle esperienze di tutti. All’interno del gruppo si formano le coppie che, al momento della cova, si isolano temporaneamente. Le uova sono generalmente bianche, senza macchie, come avviene regolarmente nelle specie che nidificano in cavità di tronchi. Grazie al potente becco, molti pappagalli possono ampliare se non addirittura scavare direttamente la cavità in cui intendono fare il nido.
Esistono circa 340 specie di pappagalli, tutte appartenenti all’unica famiglia degli Psittacidi. La maggior parte delle specie vive nell’America Meridionale e nella regione australiana, prevalentemente nelle foreste tropicali, anche se non mancano rappresentanti degli ambienti aperti, come le savane alberate. Purtroppo, a causa della distruzione delle foreste, diverse specie si sono estinte negli ultimi due secoli e più del 30% è a rischio di estinzione.