partitivo
Il termine partitivo indica la funzione, propria di alcuni elementi (l’➔articolo, il clitico ne o altri ➔ clitici), di indicare il prelievo di una ‘parte’, una quantità indeterminata, dal referente del nome a cui si legano. In italiano il partitivo ha tre forme: l’articolo partitivo vero e proprio (§ 2), l’articolo zero (§ 3), la particella ne (§ 4). Questa varietà di forme, tra le lingue romanze, è tipica dell’italiano: il francese ha la prima e la terza soluzione, lo spagnolo quella con l’articolo zero e, in aggiunta, alcuni aggettivi indefiniti dedicati (➔ lingue romanze e italiano).
In italiano l’articolo partitivo è una preposizione articolata risultante dalla fusione di di (➔ preposizioni) con l’articolo determinativo (Renzi 1988: 388-397); va notato che la preposizione di da sola ha un uso partitivo attestato già in italiano antico: «oltre a questo io ho di belli gioielli e di cari» (Boccaccio, Dec. III, 8). Pertanto il partitivo, come l’articolo determinativo, può presentarsi al singolare o al plurale, al maschile o al femminile:
singolare plurale
maschile del / dello dei / degli
femminile della delle
A rigore, il vero articolo partitivo è quello al singolare (del, dello, della) che, unendosi a nomi di massa singolari (➔ massa, nomi di), ha la funzione di indicare il prelievo di una parte, una quantità non ben precisata (vorresti bere dell’orzo?, prendi del burro, fare del bene). Il plurale, invece, più che avere propriamente la funzione di partitivo, è una sorta di plurale dell’articolo indeterminativo, non avendo quest’ultimo una sua forma specifica. Questa differenza può essere notata facilmente: mentre il partitivo singolare può essere sostituito dall’espressione una parte di ma non dall’indefinito qualche, la forma plurale può essere sostituita dall’indefinito alcuni, alcune ma non da una parte di:
(1) bevete del latte → bevete un po’ di latte → *bevete qualche latte
(2) hai degli amici simpatici → hai un po’ [o una parte] di amici simpatici → hai alcuni amici simpatici
Colloquialmente hai una parte di amici simpatici è però accettabile. Se si tralascia questa sia pur importante differenza, è possibile adoperare l’etichetta partitivo anche per il plurale, a causa di alcune corrispondenze di comportamento sintattico, che si vedranno man mano.
Perché il partitivo possa essere utilizzato è necessario che il predicato della frase possa avere per argomento un sintagma nominale esprimente una nozione indeterminata:
(3) vorremmo della carne / dei fagioli
(4) odiamo la carne / *della carne // i fagioli / *dei fagioli
In (3) il partitivo può essere utilizzato in quanto il verbo volere ha un oggetto esprimente una nozione indeterminata (qui: una parte, un po’ di carne; alcuni fagioli); in (4), invece, odiare richiede che l’oggetto sia determinato (l’uso del partitivo risulterebbe agrammaticale).
In diversi casi, l’articolo partitivo ha piuttosto la funzione di un indefinito (➔ indefiniti, aggettivi e pronomi): mi dà delle sigarette?, vorrei delle Marlboro.
Da un punto di vista sintattico il sintagma nominale con partitivo può stare prima del predicato, come ➔ oggetto diretto (5) o come ➔ soggetto (6):
(5) comprate della frutta
(6) ci vuole dell’olio d’oliva per questo piatto
Tuttavia, nelle frasi marcate oggetto e soggetto possono anche trovarsi prima del verbo: nelle frasi con ➔ dislocazioni (anche con ➔ quantificatori; v. oltre) sono ripresi dal clitico ne, ripresa che manca nella cosiddetta topicalizzazione (➔ focalizzazioni):
(7) della frutta comprate, mi raccomando, non del pane!
(8) dell’olio d’oliva, ci vuole per questo piatto, non dell’olio di semi!
Al singolare il partitivo può anche essere legato a nomi astratti:
(9) Mario ha del coraggio / della sveltezza
(10) fare del bene [≠ fare bene]
(11) quel giovane pianista ha del talento
Frequente è il partitivo con gli aggettivi sostantivati (➔ sostantivato, aggettivo):
(12) v’è del marcio in Danimarca
(13) in questo libro c’è del buono
L’articolo partitivo è frequentissimo in italiano, anche per un influsso storico del francese, in cui l’articolo zero è raro mentre il partitivo è ubiquo (➔ Settecento, lingua del). L’articolo partitivo può quindi, specie nel parlato, trovarsi anche in un ➔ sintagma preposizionale di cui è parte un ➔ sintagma nominale:
(14) bevo il latte con del caffè
(15) si è presentato con degli amici nuovi
(16) sono sostenitori di delle idee così strane
Quest’ultimo (16) è un uso che la grammatica normativa considera scorretto ma che, soprattutto al plurale, «nel parlato è frequentissimo» (Simone 1993: 79).
In luogo dell’articolo partitivo può aversi anche l’articolo zero (indicato qui come Ø), sia per il singolare che per il plurale, uso previsto in casi ben determinati.
(a) Se il sintagma soggetto è in posizione post-verbale:
(17) si è rovesciato del/Ø caffè
(18) c’è del/Ø latte
(19) ci sono dei/Ø libri sugli scaffali
In posizione pre-verbale il soggetto, se singolare, dev’essere sempre preceduto dall’articolo:
(20) a. del caffè si è rovesciato
b. *caffè si è rovesciato
Se il soggetto è plurale, può trovarsi in posizione pre-verbale con articolo Ø, benché un simile uso sia marcato come letterario o burocratico:
(21) Ø stelle splendono nel cielo
(22) Ø assenze ingiustificate causeranno un decurtamento dello stipendio
In taluni casi quest’uso risente di un’analoga struttura inglese:
(23) vini buonissimi si trovano in Piemonte
(24) persone informate mi dicono che …
(b) Se il sintagma nominale oggetto si trova in posizione post-verbale:
(25) beviamo del/Ø latte tutti i giorni
(26) compriamo Ø giornali di ogni tipo
(27) odo degli uccelli cantare / odo Ø augelli far festa (Giacomo Leopardi, “La quiete dopo la tempesta”)
L’articolo Ø sarebbe richiesto in un sintagma preposizionale, ma nell’uso si incontra spesso il partitivo:
(28) esco con degli/Ø amici
(c) Anche con i nomi astratti si può avere l’articolo zero. Si riportano le varianti di (29) e (30):
(29) Mario ha Ø pazienza / Ø iniziativa
(30) quel giovane pianista ha Ø talento
L’articolo zero si può avere anche nelle costruzioni con dislocazione a sinistra: amici ne ho tanti; pubblico non ce n’era.
Oltre alle forme dell’articolo partitivo e all’articolo zero, la funzione di partitivo è assolta anche dal clitico ne (Cordin 1988: 649-651), che ha funzione di ripresa di un antecedente non-specifico, per lo più un sintagma nominale con articolo partitivo (➔ pronomi di ripresa):
(31) ha preso già del caffè, ma ne vorrebbe un’altra tazzina
oppure, nelle frasi con dislocazione, da di, come in un verso di una canzone di Mina (Belletti 1979):
(32) di baci ne voglio un milione
In genere il ne può comparire da solo o con un quantificatore:
(33) che belle pesche! me ne dai un chilo?
(34) se trovi dei colori, compramene!
Quando il ne partitivo ha la funzione di oggetto diretto, in presenza di un verbo al tempo composto, richiede l’accordo del participio passato:
(35) ho comprato delle pere e ne ho mangiate due (ma ho mangiato due pere)
Nel caso ci sia un quantificatore, è quest’ultimo che regola l’accordo:
(36) ho comprato delle pere e ne ho mangiata la metà
(37) ho comprato le pere e ne ho mangiate molte
Il ne partitivo può comparire in un sintagma nominale soggetto con quantificatore (38-39), ma non può mai trovarsi all’interno di un sintagma preposizionale (40) (➔ inaccusativi, verbi):
(38) molte ragazze sono arrivate / molte sono arrivate / molte ne sono arrivate / ne sono arrivate molte
(39) molti alunni sono stati promossi / molti sono stati promossi / molti ne sono stati promossi / ne sono stati promossi molti
(40) mi sono soffermato su alcune delle tue proposte / mi sono soffermato su alcune / *me ne sono soffermato su alcune
ma è d’obbligo con un sintagma nominale oggetto:
(41) vedrò alcuni amici / ne vedrò alcuni / *vedrò alcuni.
Boccaccio, Giovanni (1980), Decameron, a cura di V. Branca, Torino, Einaudi.
Leopardi, Giacomo (1962), Canti, a cura di N. Gallo & C. Garboli, Torino, Einaudi.
Belletti, Adriana (1979), Sintagmi nominali quantificati e costruzioni dislocate a sinistra, «Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa. Classe di lettere e filosofia» 9, 4, pp. 1525-1565.
Cordin, Patrizia (1988), Il clitico «ne», in Renzi, Salvi & Cardinaletti 1988, pp. 647-655.
Renzi, Lorenzo (1988), L’articolo, in Grande grammatica italiana di consultazione, a cura di L. Renzi, G. Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 1º (La frase. I sintagmi nominale e preposizionale), pp. 371-437.
Simone, Raffaele (1993), Stabilità e instabilità nei caratteri originali dell’italiano, in Introduzione all’italiano contemporaneo, a cura di A.A. Sobrero, Roma - Bari, Laterza, 2 voll., vol. 1° (Le strutture), pp. 41-100.