Filosofo (Tornareccio, Chieti, 1782 - Napoli 1849); avversario sia dei Borboni, sia dei liberali, fu a lungo in esilio; nel 1825 tornò a Napoli e vi restò fino alla morte; presidente dell'Accademia Pontaniana (dal 1840). In complesso, la sua concezione filosofica discende da quella degli ideologi francesi, che egli tende, sviluppando spunti di P.-J.-G. Cabanis, a interpretare in senso positivistico. Le sue opere: Introduzione alla filosofia naturale del pensiero (1824), Principi della genealogia del pensiero (3 voll., 1825-29), furono pubblicate sotto l'anagramma di Pitre Lallebasque e più tardi ristampate con titolo mutato (Opere filosofiche, 4 voll., 1830).