Renucci, Paul
Critico letterario francese, nato a Erbaiolo, in Corsica, nel 1915. Ha insegnato nei licei, e poi nelle facoltà di Lettere di Tolosa (1936-1945) e di Strasburgo (1946-1957); successore (1958) del Bedarida nella cattedra d'italiano della Sorbona, dirige l'Istituto di studi italiani e la " Revue des Études Italiennes ". Si è occupato del Tasso, di F. Della Valle, e ha curato una pregevole Bibliografia italo-francese (1948-58), I, Parigi 1962; ma a D. e all'Umanesimo medievale ha dedicato le più impegnate e importanti ricerche, che, secondo i modelli della tradizione accademica e gl'indirizzi dell'estetica razionalistica di Francia, sono prevalentemente rivolte alla ricostruzione di aspetti e momenti della storia della cultura e del pensiero.
In L'Aventure de l'Humanisme européen au Moyen Age (IV-XIV-siècle), Parigi 1953, il R. ripropone la teoria delle origini franco-medievali dell'Umanesimo italiano. Ricca di valide proposte e di nuove acquisizioni, anche se certe tesi possono destare qualche perplessità, è la sua opera di maggiore impegno, D. disciple et juge du monde gréco-latin (ibid. 1954), nella quale, con ampia e minuziosa conoscenza della letteratura critica e bene spesso con persuasiva capacità di storicizzazione, conduce l'ambizioso tentativo di datare il processo di formazione della cultura classica di D. e di ricostruire la sua visione della storia antica, non solo romana ma anche greca, visione che si qualifica come originale superamento in direzione umanistica della prospettiva storiografica agostiniana.
A D. il R. ha dedicato altri importanti saggi, attenti, i più recenti, con interesse assai attuale, alla visione dantesca della storia: La " lonza " dantesque est-elle un guépard?, in " Revue des Études Italiennes " II (1937) 17-21; Gaston Paris et la légende de Trajan dans la D.C., in " Bulletin de la Faculté des Lettres de Strasbourg " XXVI (1947) 1-10; D. et le mythe de Marsyas, in " Annales du C.U.M " II (1947-1948) 187-199; Aux sources d'une légende: le voyage de D. a Paris, in Mélanges offerts à M. le Professeur H. Gavel, Tolosa 1948, 77-81; Une source de D., le " Policraticus " de Jean de Salisbury, Parigi 1951; Dante, ibid. 1958 (1964²; monografia ricca di proposte e soluzioni critiche); Le chant XIX de l'Enfer, in Letture dell'Inferno, Milano 1963, 155-181; D. et les Mythes du Millenium, in D. et les Mythes, n. 1-3 della " Revue des Études Italiennes " n. s., XI (1965) 393-421; Dantismo esoterico nel secolo presente, in Atti del Congresso Internaz. di Studi dant., I, Firenze 1965, 305-332; D. visionnaire de l'histoire, in " Bull. Société d'Études Dant. du C.U.M " XIV (1965),15-24; D. et l'histoire, in " Europe " sett.-ott. 1965, 36-57; D. e gli Svevi, in D. e l'Italia meridionale, Firenze 1966, 131-147; Il " Convivio ", in Nuove lett., ibid. 1966, 327-340.
Bibl. - Per l'indicazione delle principali recensioni delle opere più importanti, v. A. Vallone, La critica dantesca contemporanea, Pisa 1953, 256-258; E. Esposito, Gli studi danteschi dal 1950 al 1964, Roma 1965, 35 e 81-82.