Scultore di Rodi (2º sec. a. C.), figlio di Timocari, pure scultore. È conosciuto attraverso numerose firme su basi di statue, rinvenute soprattutto a Rodi, e menzionato da Plinio. Sua anche l'immagine del navarco rodio Agesandro, che sorgeva sul rilievo rupestre dell'acropoli di Lindo, con la rappresentazione della poppa di una bireme scolpita nella roccia. Si è attribuita a P. anche la Nike di Samotracia, vedendovi un originale della scuola di Rodi del sec. 2º a. C. e integrando con il nome di P. un frammento di firma d'artista trovato nel luogo di ritrovamento della statua.