Poznań (ted. Posen) Città della Polonia centro-occidentale (556.022 ab. nel 2009), posta alla confluenza dei fiumi Warta e Cybina; capoluogo del voivodato di Wielkopolskie. Già in espansione demografica e topografica all’inizio del 20° sec. (contava allora 117.000 ab.), si è sviluppata ancora più rapidamente dopo la ricostituzione della Polonia. È tra i più importanti centri industriali del paese, con stabilimenti metallurgici, meccanici, chimici e tessili. Dal 1925 vi ha luogo una fiera internazionale. Notevole centro di cultura.
Fra le città più antiche della Polonia, fu residenza dei primi re Piasti. Adottò nel 1253 il diritto di Magdeburgo; l’insediamento di mercanti tedeschi ne fece un importante centro di commerci. Decadde durante la guerra dei Trent’anni. Passata nel 1793 alla Prussia, a partire dalla metà del 19° sec. divenne uno tra i primi centri della produzione industriale in Polonia, con la nascita di un vivace movimento operaio. Tornò a far parte della Polonia indipendente nel 1918 e divenne capoluogo del voivodato omonimo, di cui seguì le sorti. I seri disordini che si manifestarono a P. nel 1956 favorirono il ritorno al potere di W. Gomułka e contribuirono a innescare la rivolta ungherese dello stesso anno.
Voivodato di P. Culla dello Stato polacco anteriore alle spartizioni, dal 1009, all’epoca di Boleslao Chrobry, fu retto da un voivoda. Formò poi gran parte di quella che fu detta Grande Polonia. Annesso alla Prussia in parte dopo la prima spartizione (1772) e interamente dopo la seconda spartizione (1793), con la pace di Tilsit (1807) passò sotto l’amministrazione russa e nel 1815 tornò alla Prussia, che ne fece un granducato. Dopo la rivoluzione polacca del 1830 la Prussia diede inizio a una dura politica di germanizzazione, che si trasformò in sistematica opera di colonizzazione dal 1885, con la fondazione nei primi del 20° secolo di una ‘Società per le marche orientali’; furono promulgate leggi che inibivano ai Polacchi l’acquisto di proprietà (1904), stabilivano norme di espropriazione (1907), limitavano l’uso e l’insegnamento del polacco. Il 27 dicembre 1918 il voivodato di P. deliberò la propria unione alla Polonia. Sede di una cospicua minoranza tedesca, nel 1939 fu annesso al Reich. Con la fine della guerra P. e il voivodato tornarono alla Polonia; quasi tutta la popolazione tedesca si trasferì in Germania.