Principe Valiant
Il cavaliere fantastico della Tavola Rotonda
Il Principe Valiant, in Italia noto anche come Il principe Valentino, è ambientato all’epoca di re Artù, fra i cavalieri della Tavola Rotonda, ed è firmato dal famoso fumettista americano di origine canadese Harold Foster, autore fra l’altro dei primi disegni del Tarzan di Edgar Rice Burroughs
La prima volta che il Principe Valiant compare a colori su una pagina di giornale è il 13 febbraio 1937, pubblicato sul Sunday New Orleans Times Picayune, per la matita di Harold Foster, uno dei primi disegnatori di Tarzan. I lettori fanno così la conoscenza di un giovane principe scandinavo destinato a conquistarli per sempre. Giunto a Camelot dalla lontana Thule – idealmente collocata nei pressi della città di Trondheim, sulla costa occidentale della Norvegia –, nel corso di un’appassionata esistenza il protagonista finisce col girare il mondo intero, spesso insieme ai membri della propria famiglia: dalle corti di re e imperatori ai campi dei nomadi del Sahara, all’India, alla Cina e persino in America.
Divenuto anch’egli cavaliere della Tavola Rotonda, il Principe Valiant giura fedeltà ad Artù, guarda con rispetto Merlino, diviene amico per la pelle di Sir Gawain e Sir Tristram e, durante una spedizione su un’isola del Mediterraneo, incontra la bellissima Aleta, che rimarrà l’amore della sua vita. Con la magica spada Flamberge si ritrova a combattere gli Unni, poi compie una lunga spedizione in Africa, quindi aiuta suo padre a recuperare il trono di Thule, che gli è stato usurpato. In analoghe circostanze lo stesso Artù ricorre al suo valore, quando l’infido fratellastro Mordred tenta di portargli via il regno.
Alla narrazione avventurosa di sfondo storico s’intrecciano talvolta conflitti familiari dai risvolti umoristici, che contribuiscono a dare all’opera un tratto di grande originalità. Anche mito e realtà convivono brillantemente: fra gli eventi riconoscibili si parla della morte di Attila, re degli Unni, nel 453, dell’assassinio del generale romano Ezio nel 454 – qui addirittura Valiant e Gawain vengono sospettati come responsabili e sono costretti alla fuga – e del sacco di Roma del 455, tutti avvenimenti che servono a collocare la vicenda nel 5° secolo d.C. Da principio Foster inserì qualche elemento del tutto fantastico, per esempio mostri simili a dinosauri, ma dal 1942 la vicenda si assesta su un piano abbastanza realistico.
Nel 1970 Foster invita a collaborare al fumetto il disegnatore John Cullen Murphy, che ne eredita progressivamente la parte grafica. L’autore si riservò di continuare a curarne i testi, cosa di cui si occupò fin quasi al 1982 quando – anziano e carico di ammirazione e gloria – si spense in Florida. Già nel 1980 Murphy aveva incominciato a servirsi dei testi del proprio figlio Cullen, il quale per molti episodi oppose il Principe Valiant all’imperatore bizantino Giustiniano. Frattanto la sorella di Murphy, Mairead, curava il lettering – la compilazione delle didascalie e delle nuvolette, o balloon, che contengono i dialoghi – e il colore. Al ritiro dei Murphy, nel 2004, il disegno è passato all’illustratore Gary Gianni e i testi a Mark Schultz.
Tanti gli adattamenti cinematografici realizzati nel corso degli anni. Basta pensare al film Il principe coraggioso, datato 1954, che ebbe come protagonisti Robert Wagner, James Mason e Janet Leigh; o al cartone animato della Hearst Entertainment del 1991 intitolato La leggenda del Principe Valiant, che, acclamato dalla critica, venne distribuito in cento paesi.
Nella recente versione cinematografica diretta nel 1997 da Anthony Hickox, il Principe Valiant non sa di essere tale. Un traditore regna al posto di suo padre mentre egli serve a Camelot da scudiero incaricato di scortare, camuffato da Sir Gawain, la principessa scozzese Ilene che deve andare in sposa al principe Arn. Costei viene rapita strada facendo. Perciò il giovane eroe si ritrova a salvare la fanciulla, conquistandone naturalmente il cuore; allo stesso tempo ritrova la leggendaria spada Excalibur rubata per volere della perfida Morgana. Infine Valiant scopre la propria identità e si riappropria di Thule.