Principio di sussidiarietà. Diritto dell’Unione europea
Nell’ordinamento comunitario, il principio di sussidiarietà è stato introdotto dal Trattato di Maastricht sull’Unione Europea (UE) del 1992; su tale principio si basa l’esercizio delle competenze da parte dell’UE, nonché la ripartizione delle stesse tra Unione e Stati membri.
In base al principio di sussidiarietà, nei settori di competenza non esclusiva dell’Unione, essa interviene solo se e nella misura in cui gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere sufficientemente realizzati dagli Stati membri e possono essere meglio realizzati al livello dell’UE. Il principio di sussidiarietà si configura dunque come un principio dinamico, che consente di ampliare le competenze dell’UE laddove necessario e, all’inverso, di restringerle quando non necessario, non potendo comportare in alcun caso l’attribuzione all’UE di competenze ulteriori. L’adozione di atti normativi delle istituzioni dell’UE sulla base dell’esercizio del principio di sussidiarietà può essere oggetto di controllo da parte della Corte di giustizia dell’Unione Europea, circa l’omessa valutazione del rispetto del principio da parte dell’istituzione che ha adottato l’atto o l’insufficiente motivazione della necessità dell’azione al livello dell’UE.
Al principio di sussidiarietà è associato quello di proporzionalità, in virtù del quale, il contenuto e la forma dell’azione dell’UE “si limitano a quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dei Trattati”.
A seguito della riforma dei Trattati comunitari operata nel 2007 dal Trattato di Lisbona, il principio di sussidiarietà, che nel 1992 era stato inserito nel Trattato sulla Comunità Europea (art. 5), è ora contenuto nell’art. 5 del Trattato sull’Unione Europea.