Nella teoria della notazione mensurale tra 13° e 16° sec., il rapporto di durata tra semibreve e minima, che poteva essere maior, quando una semibreve corrispondeva a tre minime, o minor, quando corrispondeva a due minime (➔ modo).
Guido Gasperini
. Nella musica fiorita tra il sec. XIV e il XVI tre erano le grandi categorie di valori mensurali con le quali veniva costruito ritmicamente il discorso musicale. Esse portavano i nomi di modo, tempo e prolazione (v. mensuralismo) e in ognuna di esse il movimento (ternario o binario) ...
prolazione
prolazióne s. f. [dal lat. prolatio -onis, der. di prolatus, part. pass. di proferre (v. proferire)]. – 1. ant. L’atto e il modo di proferire le parole: eloquentissimo fu e facondo, e con ottima e pronta p. (Boccaccio, di Dante)....
prolatore
prolatóre s. m. (f. -trice) [dal lat. tardo prolator -oris, der. di proferre (v. prolazione)], ant. e raro. – Chi proferisce, cioè pronuncia o dice qualcosa, o anche offre, dona: prolatrice di utili consigli (Gioberti).