Nome di tre faraoni della XXVI dinastia (663-525 a. C.). 1. P. I (663-609 a. C.) è il fondatore della casata: figlio di Necao principe di Sais e vassallo degli Assiri, riuscì a imporsi sui colleghi egiziani e a riprendere le fila di una politica internazionale autonoma: si accordò con Gige re di Lidia per un'azione comune contro i signori assiri e ne ebbe in aiuto mercenarî greci e carî. Mentre la Lidia non riuscì a recuperare l'indipendenza, vi riuscì invece l'Egitto, che iniziò con P. I una nuova fioritura, incentrata sulla città di Sais nel Delta; ma anche l'Alto Egitto, a tendenze filo-etiopiche, venne sotto l'autorità regia con l'invio colà di funzionarî fidati e con l'adozione di una figlia del re (Nitocri) come erede da parte della "divina adoratrice di Ammone", cui era affidata l'amministrazione del principato di Tebe. Con P. I si ha un rinnovarsi della tradizione egiziana più antica in un esperimento classicheggiante, e insieme una presa di contatto con il mondo greco, che attraverso mercanti e militari va sostituendo in quest'epoca i Siriaci nelle loro tradizionali posizioni in Egitto. 2. P. II (594-588) è il nipote del precedente. Con mercenarî greci e carî compì una spedizione in Nubia, che lasciò come testimonianza una serie di graffiti ad Abū Simbel: fra questi sono i più antichi documenti dell'alfabeto ionico. Forse il re fu anche in Siria. 3. P. III, figlio dell'usurpatore Amasi, fu l'ultimo faraone della casata; regnò pochi mesi e fu sconfitto a Pelusio da Cambise (525); risparmiato dal vincitore, tentò di suscitare una rivolta, ma fu costretto al suicidio.