puritanesimo
L’ala intransigente e calvinista dei protestanti inglesi
Il puritanesimo è un movimento religioso che si sviluppò all’interno della Chiesa anglicana nel corso del Cinquecento: i puritani volevano riformare la Chiesa inglese applicando integralmente i principi religiosi del calvinismo. L’influenza di questo movimento è stata molto forte nel corso delle rivoluzioni inglesi del Seicento e nella formazione degli Stati Uniti d’America
Il termine puritano deriva dal ;latino purus «puro», e fa riferimento al movimento religioso di ispirazione calvinista (Calvino) che si batté per abolire nella Chiesa anglicana (anglicanesimo) tutto ciò che ancora ricordava il cattolicesimo: per esempio, il grande sfarzo delle cerimonie religiose accompagnate dall’organo, il segno della croce, i ricchi paramenti sacerdotali. Ispirandosi al calvinismo, i puritani sostenevano che tutto quel che accade sulla Terra dipende unicamente dalla volontà imperscrutabile di Dio, ed essi stessi si sentivano eletti, cioè scelti da Dio (predestinati). Rifiutavano la gerarchia ecclesiastica, presente anche nella Chiesa anglicana, e aspiravano a costruire una Chiesa dove la Sacra Scrittura venisse considerata come l’unica e assoluta norma da seguire: per i puritani il rapporto tra i fedeli e Dio doveva essere diretto e personale.
Nella loro vita quotidiana i puritani mostravano il massimo impegno individuale, nel lavoro come nella vita familiare. Consideravano l’ozio e il troppo divertimento gravi peccati. Per questo loro rigore e per l’insofferenza verso le autorità religiose vennero considerati un pericolo dalla corona inglese e furono duramente perseguitati nell’Inghilterra di Elisabetta I, nella seconda metà del Cinquecento.
I puritani esercitarono un’influenza profonda nella società e nella vita culturale dell’Inghilterra del Cinquecento e del Seicento. L’atteggiamento radicale delle loro posizioni religiose ebbe infatti forti ripercussioni nella vita politica e costituì lo sfondo dello scontro tra la corona e il Parlamento, scontro destinato a degenerare in una violenta guerra civile (1642-48). L’opposizione parlamentare si saldò intimamente alla causa puritana, e portò avanti richieste di riforma sia in campo politico e amministrativo sia in campo religioso: nel primo caso in nome della sovranità del Parlamento quale rappresentante del popolo contro l’assolutismo monarchico, nel secondo a favore di un’attuazione più rigorosa dei principi della Riforma protestante contro i tentativi di fare della Chiesa anglicana uno strumento di repressione e di controllo della vita civile. È questo il quadro della cosiddetta prima rivoluzione inglese, che sotto la guida di un puritano, Oliver Cromwell, trasformò l’Inghilterra in una repubblica. Moltissimi membri del Parlamento erano puritani: si trattava delle teste rotonde, così chiamate per il taglio corto dei capelli, che si opponevano ai cavalieri, cioè ai sostenitori del re.
Dopo la restaurazione della monarchia (1660), in Inghilterra ripresero le persecuzioni contro i dissidenti religiosi (dissenso). Fu per sfuggire alla repressione che nel 1620 un centinaio di puritani, chiamati i padri pellegrini, s’imbarcò sul Mayflower, una piccola nave diretta in America Settentrionale. La loro aspirazione era quella di realizzare una società dove mettere in pratica, liberamente, i profondi convincimenti religiosi che li animavano. Nei luoghi dove sbarcarono fondarono una città, Plymouth, e nei decenni successivi i loro discendenti fondarono altre colonie lungo la costa atlantica (Massachusetts, Rhode Island, Connecticut, New Hampshire).
Sobrietà, impegno e disciplina caratterizzavano la vita nelle loro comunità: le abitazioni erano semplici e senza troppe comodità, i vestiti scuri e mai scollati per le donne, gli eccessi (nel bere, mangiare o divertirsi) erano severamente puniti dal consiglio degli anziani, che era la suprema autorità della comunità e veniva eletto democraticamente da tutti i fedeli.