Parte della biologia che studia gli effetti delle radiazioni sugli organismi viventi e i meccanismi attraverso i quali si esplicano tali effetti (➔ radiazione). Le origini di questa disciplina risalgono alla scoperta dei raggi X e alla loro conseguente applicazione in medicina. I primi studi di r. risalgono a H. Becquerel, il quale osservò la presenza di eritemi sulla pelle di individui che erano stati a contatto con minerali contenenti radio. Dopo pochi anni, P. Curie (1901) dimostrò che il contatto della pelle con materiale radioattivo provocava non solo eritemi ma anche ulcerazioni. Venti anni dopo il genetista H.J. Muller ottenne la prova, mediante esperimenti effettuati con il moscerino della frutta, Drosophila melanogaster, che le radiazioni ionizzanti danneggiavano il materiale ereditario determinando mutazioni. La r. non è una disciplina omogenea: dato che si occupa degli effetti delle radiazioni sia a livello molecolare e cellulare, sia a livello dell’intero organismo, ha conoscenze comuni con la fisica, la chimica, la biologia molecolare e altre discipline biomediche. Lo studio della r. è comunque sempre finalizzato a spiegare come anche piccole quantità di energia radiante assorbita dall'organismo possano indurre conseguenze morbose, talora letali. L'interesse per la r. è dovuto soprattutto dell'applicazione dell'energia atomica nella medicina diagnostica e terapeutica.