Scrittore francese (Parigi 1877 - Palermo 1933). Di origine alto-borghese, studiò musica e condusse una vita eccentrica all'insegna del dandismo; fu curato dallo psichiatra P. Janet, che descrisse il suo caso in De l'angoisse à l'extase (1928). Esordì con il romanzo in seimila alessandrini La doublure (1897), storia di un fallimento amoroso cui fa da sfondo una minuziosa descrizione del carnevale di Nizza. Dopo altre narrazioni in versi (Chiquenaude, 1900; La vue, 1904) e un tentativo di opera teatrale in alessandrini non pubblicata (La Seine, composta tra il 1900 e il 1903), diede le sue opere principali con i romanzi Impressions d'Afrique (1910; trad. it. 1964), incentrato sulle paradossali vicende di alcuni naufraghi prigionieri di un re nero, e Locus solus (1914; trad. it. 1975), in cui sono descritte le fantastiche invenzioni custodite da un eccentrico scienziato nel suo parco; quest'ultimo fu portato sulle scene da R. stesso nel 1922, suscitando grande scalpore. Per il teatro scrisse poi L'étoile au front (1924) e Poussière de soleils (1926), entrambe tradotte in italiano in Teatro (1982). Nel 1932, anno in cui pubblicò la raccolta di poesie Nouvelles impressions d'Afrique, abbandonò la letteratura per gli scacchi. Il suo originale metodo di scrittura, esposto in Comments j'ai écrit certains de mes livres (post., 1935; trad. it. in appendice a Locus solus, 1975), consiste nel partire da due frasi quasi identiche ma di significato diverso per inscrivere fra di esse una storia immaginaria generata unicamente dai giochi del linguaggio. Pressoché ignorato dai suoi contemporanei, a eccezione dei surrealisti, R. è stato poi rivalutato nella seconda metà del Novecento (strutturalismo, nouveau roman, OULIPO); nel 1995 è cominciata la pubblicazione delle sue opere complete. Alle circostanze della sua morte, avvenuta in un albergo di Palermo per eccesso di barbiturici, L. Sciascia dedicò il libro Atti relativi alla morte di Raymond Roussel (1971).