mante, razze e pesci sega
Squali dal corpo piatto
Mante, razze e pesci sega sono pesci provvisti di scheletro cartilagineo e quindi appartengono alla stessa classe degli squali, i Condroitti. Tuttavia, invece di avere il corpo affusolato e cilindrico come quei predoni del mare, sono più o meno appiattiti, con ampie pinne laterali che muovono su e giù con movimenti lenti, come se volassero nell’acqua
I nomi con cui i pescatori chiamano certi pesci cartilaginei sono particolarmente suggestivi. Molti di questi nomi sono diventati ufficiali nella lingua italiana e si riferiscono ad alcune caratteristiche di questi animali. Per esempio, l’aquila di mare (Myliobatis aquila) possiede le pinne pettorali così espanse e allungate che quando nuota sembra un rapace in volo. Invece il diavolo di mare, o vacca di mare (Mobula mobular), è fornito di due appendici carnose sul capo, rivolte in avanti come se fossero due corna. I pesci sega (genere Pristis) hanno una curiosa escrescenza cartilaginea sul muso che si estende in avanti come una trave dentata su entrambi i lati. Infine, il pesce chitarra (Rhinobatos cemiculus) e il pesce violino (Rhinobatos rhinobatos) si chiamano così per la forma del corpo in cui la coda, con molta fantasia, potrebbe essere il manico di questi strumenti.
Insieme alle grandi mante e alle razze, tutti questi animali fanno parte dei cosiddetti Batoidei, ovvero pesci legati al fondo marino, in contrapposizione con gli squali che invece nuotano in mare aperto. L’appartenenza ai Condroitti, e in particolare agli Elasmobranchi o Selaci (come gli squali), viene rivelata dal numero e dalla disposizione delle pinne e delle aperture branchiali. I Batoidei hanno fessure branchiali rivolte verso il basso e, fatta eccezione per le razze, sono vivipari, ovvero partoriscono piccoli già sviluppati.
Il batoideo più impressionante per aspetto e dimensioni è sicuramente la manta (Manta birostris), diffusa nei mari tropicali. La manta è uno dei più grandi pesci cartilaginei viventi, insieme allo squalo balena. Con le pinne distese, le femmine raggiungono la larghezza di 6 m (eccezionalmente arrivano fino a 9 m), mentre i maschi sono un poco più piccoli. Invece, il diavolo di mare, detto anche manta del Mediterraneo, non supera i 5 m. Diversamente dagli altri Batoidei, le mante non nuotano vicino al fondo ma sono pelagiche, ovvero vivono in mare aperto nuotando presso la superficie. Nonostante le grandi dimensioni, questi giganti del mare sono inoffensivi per l’uomo poiché si nutrono di gamberetti e di piccoli pesci che vivono in branchi, proprio come lo squalo balena e le balene stesse. Aspirano l’acqua all’interno della grande bocca sempre aperta e la filtrano. Vedere un gruppo di mante che nuotano insieme nell’oceano è uno dei più suggestivi spettacoli della natura.
Molto più piccole delle mante, le razze (genere Raja) sono voraci predatori che si aggirano sui fondali sabbiosi o fangosi di tutti i mari del mondo. Si nutrono di crostacei, molluschi, vermi marini e pesci. Viste dall’alto, hanno una caratteristica forma a rombo poiché le pinne pettorali sono angolate. Inoltre, sulla coda possiedono molte piccole spine con funzione difensiva, che però non costituiscono un pericolo per l’uomo. Simili alle razze sono i trigoni o pastinache (genere Dasyatis), riconoscibili dalla presenza di una spina lunga e seghettata, posta dorsalmente sulla coda. È bene sapere che questa spina inocula un veleno estremamente doloroso.
I pesci sega sono caratterizzati da un rostro appiattito e lungo circa un terzo del corpo, munito di una serie di piccoli denti appuntiti su entrambi i lati. Quest’organo viene usato sia per stanare la preda dalla sabbia sia per uccidere i pesci con rapidi movimenti laterali all’interno di un branco. Alla nascita, il piccolo possiede il rostro privo di denti, che si sviluppano nei giorni successivi; in questo modo si evitano ferite interne al corpo della madre. I pesci sega possono superare i 546 m di lunghezza e vivono soprattutto nei mari tropicali.