Architetto dei Paesi Bassi (n. Rotterdam 1944). Personalità tra le più significative del periodo contemporaneo, la sua architettura - sostanziata da linguaggi espressivi eclettici e apparentemente distonici - pur rimanendo soprattutto debitrice nei confronti del modernismo è stata associata al movimento decostruzionista. I progetti di K. nascono da articolati programmi funzionali che non rinunciano a manifestare tutta la loro complessità anche nell'articolazione volumetrica e distributiva, facendo ampio ricorso alla tecnologia più innovativa, che però non risulta mai fine a sé stessa, bensì strumentale al conseguimento di esiti formali talora spettacolari. Nel 2000 gli è stato assegnato il Pritzker Prize. È stato nominato direttore della 14ª mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia (2014).
Dopo aver lavorato come giornalista, si è laureato in architettura all'Architectural Association di Londra; nel 1972 si è dedicato alla ricerca negli Stati Uniti presso la Cornell University a Ithaca, New York, e l'Institute for architecture and urban studies a New York. Dalle sue analisi dell'impatto della metropoli newyorkese sull'architettura è nato il saggio Delirious New York (1978), altamente rappresentativo dei suoi interessi e veicolo di notorietà in campo internazionale. Tornato in Europa, nel 1975 ha fondato a Londra, con E. e Z. Zèngelis e M. Vriesendorp, l'Office for metropolitan architecture (OMA), una struttura professionale e di ricerca nata con l'obiettivo iniziale di definire nuovi tipi di relazioni, teoretiche e pratiche, tra l'architettura e la situazione culturale contemporanea. In seguito ai primi successi conseguiti in campo professionale (piano urbanistico del quartiere residenziale IJ-Plein ad Amsterdam, completato nel 1986), nel 1978 ha aperto uno studio a Rotterdam e parallelamente ha creato la Groszstadt Foundation, un'organizzazione indipendente per gestire le iniziative culturali (pubblicazioni e mostre) dell'OMA. Il libro S, M, L, XL (1996), ideato in collaborazione con il grafico B. Mau, è uno dei prodotti della fondazione.
Oltre a quelle già segnalate, tra le principali realizzazioni si ricordano: il Teatro nazionale di danza a L'Aia (1987), un complesso residenziale a Fukuoka (1991), la villa Dall'Ava a Saint-Cloud presso Parigi (1991), la Kunsthal a Rotterdam (1992), il progetto urbanistico e il Palazzo dei congressi di Euralille, a Lilla (1994), l'Educatorium all'Università di Utrecht (1997), una casa unifamiliare a Bordeaux (1998), la nuova ambasciata olandese a Berlino (2003), i punti vendita Prada a New York (2001) e Los Angeles (2004), il Seoul National University Museum (2005), la Casa da musica, Porto (2005), il Serpentine Gallery Pavilion a Londra (2006), le Zollverein Kohlenwäsche a Essen (2006), il Prada Transformer a Seoul (2008), il Dee and Charles Wily Theater a Dallas (2009), la Edouard Malingue Gallery a Hong Kong (2010), la Torre della Fondazione Prada a Milano (2018).