Figlio secondogenito (Angers 1409 - Aix-en-Provence 1480) di Luigi II d'Angiò. Sposò Isabella, figlia ed erede del duca Carlo II di Lorena, ma riuscì a ottenere la successione solo a prezzo di aspri contrasti. Aveva già prima ereditato il ducato di Bar. Alla morte del fratello primogenito, Luigi III, assunse i diritti familiari su Napoli, la Provenza e l'Angiò, e nel 1438 entrò in Napoli, dove restò fino al 1442, allorché, sconfitto da Alfonso V d'Aragona, dovette tornare in Francia, dove partecipò con Carlo VII all'ultima fase della guerra dei Cent'anni. In seguito si ritirò in Provenza dove, nel Castello di Tarascona, si circondò di artisti e letterati. Scrisse egli stesso varie opere di carattere allegorico (Livre du coeur d'amour épris) o cavalleresco (Livre des tournois). Secondo una tradizione, che non trova riscontro nelle fonti contemporanee, sarebbe stato egli stesso miniatore, sicché alcuni critici lo identificano con l'anonimo maestro che illustrò i suoi testi e alcuni libri da lui posseduti (v. maestro del coeur d'amours épris).