Critico letterario (Cesena 1884 - Podgora 1915). Laureatosi in lettere nel 1904, a Bologna, con una tesi Dei Trionfi di F. Petrarca (pubbl. postuma da A. Grilli, 1929), insegnò (1908) a Cesena nella Scuola normale femminile e, dal 1909, fu direttore della Biblioteca Malatestiana. Esordì con saggi relativi a scrittori contemporanei, legati all'ambiente romagnolo (Pascoli, Panzini, Beltramelli, Oriani, ecc.), che presentano già le caratteristiche della sua critica, attenta, sull'esempio di Carducci, agli elementi tecnici dell'arte, allo stile, e insieme mirante, al modo di Sainte-Beuve, a disegnare attraverso di essi il ritratto psicologico dei singoli autori; ma d'altro lato portata, per influsso delle dottrine crociane e per sollecitazione delle esperienze del frammentismo, a isolare i passi o momenti di un'opera nei quali la poesia sembri vibrare allo stato puro (donde la sua grande fortuna presso gli scrittori della Voce e quelli più giovani fino agli ermetici). Una critica che, anche quando tenta la delineazione storica, il quadro d'insieme (Le lettere, 1914), si configura come confessione e testimonianza; e che pertanto S. esercita di preferenza sulla letteratura contemporanea, a cercarsi una consonanza alle inquietudini del proprio temperamento, diviso fra l'esigenza di un rigore morale e una sensibilità decadente, fra un bisogno di abbandono e un riserbo o una scettica rinuncia. Contrasto che si riflette anche nel suo atteggiamento verso la guerra, considerata, nell'Esame di coscienza di un letterato (suo testamento spirituale, scritto al campo prima della morte in trincea; pubbl. 1915), come un evento enorme ma che "non cambia nulla assolutamente nel mondo, neanche la letteratura", e pur sentita, con intima emozione, come un sacrificio. Ma è appunto questo contrasto che vivifica stilisticamente le pagine di S., alternanti alla riflessione e al giudizio critico aperture di paesaggio, in cui quel suo fondo lirico-autobiografico trova la sua artistica espressione. Gli scritti di S., già raccolti dopo la sua morte (Opere di R. S., 4 voll., 1929-23), sono stati più tardi riordinati e pubblicati, insieme col bellissimo Epistolario (1934), a cura di G. De Robertis e A. Grilli (Scritti, 2 voll., 1938).