In elettrotecnica, resistore regolabile, di cui cioè si può far variare la resistenza elettrica, così chiamato in quanto usato principalmente per regolare a un determinato valore l’intensità della corrente che fluisce in un circuito. Può essere costituito da una serie di resistori di diverso valore inseriti nel circuito mediante un opportuno inseritore (r. a variazione discontinua o a salti), oppure da un resistore rettilineo o circolare sul quale può scorrere un corsoio di contatto che permette di escluderne un tratto più o meno lungo (r. a variazione continua). I resistori usati nei r. a variazione continua (v. fig.) sono generalmente del tipo a filo, avvolti su un supporto isolante di foggia cilindrica o toroidale: nel primo caso il corsoio scorre linearmente lungo una generatrice del supporto, nel secondo caso è portato da un braccio rotante. Se, come avviene usualmente, i r. sono costruiti in modo che siano disponibili i contatti relativi a entrambi gli estremi del resistore, oltreché naturalmente quello del corsoio, essi possono essere usati anche come partitori potenziometrici di tensione e prendono correntemente il nome di potenziometri.