Parte della tecnica che si occupa essenzialmente delle applicazioni pratiche dei fenomeni elettrici. Secondo una definizione che si è andata formando intorno al 1940, gli argomenti di specifico interesse dell’e. sarebbero individuati da quei dispositivi, circuiti e applicazioni che rientrano nella ‘tecnica delle correnti forti’, in contrapposizione a quegli argomenti tipici della ‘tecnica delle correnti deboli’ che verrebbero ritenuti propri dell’elettronica. Tale separazione discendeva dall’attribuzione all’elettronica (American standard definition of electrical terms, 1941) dello studio dei tubi a vuoto e a gas e dei dispositivi che utilizzano tali tubi; poiché in tutti questi apparati le correnti erano molto più piccole rispetto alle correnti normalmente in uso nell’e. tradizionale, si era pervenuti alla separazione degli argomenti elettronici ed elettrotecnici in base al valore delle correnti che interessavano i diversi apparati. In seguito al grande sviluppo dei dispositivi a stato solido, alla comparsa dei dispositivi ottici e alla grande varietà di applicazioni che ne sono derivate, si è sviluppata un’ampia, e forse non ancora conclusa, discussione sull’esatta definizione degli argomenti specifici dell’e. e dell’elettronica. La parte generale dell’e. ha per oggetto lo studio delle correnti elettriche (sia continue sia alternate), degli effetti che esse producono (elettromagnetici, termici, elettrochimici ecc.), dei circuiti elettrici e delle macchine elettriche. Per quanto concerne le applicazioni, l’e. prende in esame la produzione, la trasformazione, la trasmissione e l’utilizzazione dell’energia elettrica e infine si occupa delle misurazioni elettriche.