Resine ottenute per policondensazione a caldo e in presenza di catalizzatori di formaldeide con ammine. I due tipi principali sono le resine ureiche e le resine melamminiche, ottenute per azione della formaldeide rispettivamente su urea e melammina. La reazione di condensazione avviene per gradi successivi: dapprima si formano composti solubili in acqua che poi si trasformano in altri insolubili e stabili al calore; i primi sono usati come collanti per legni compensati, nel trattamento antipiega dei tessuti, nell’impregnazione della carta; i secondi come polveri da stampaggio. In presenza di sostanze alcaline come catalizzatori, urea e formaldeide si combinano dando, a seconda del rapporto in cui sono presenti, mono- o di-metilolurea (solubile in acqua)
Queste possono reagire eliminando acqua per dare composti del tipo
i quali per ulteriori interazioni portano a composti che si sviluppano in reticoli spaziali complessi.
Le a. sono caratterizzate da una buona resistenza al calore, alla luce e agli agenti chimici, e presentano superfici dure e lucenti. Facendo avvenire la reazione di condensazione in presenza di un alcol (soprattutto butilico, caprilico) si ottengono diversi tipi di resine modificate: in tal caso si forma prima l’acetale (butilico, caprilico) della formaldeide, che reagisce con l’urea o la melammina; l’estere derivato, fatto reagire con resine alchiliche, dà prodotti termoindurenti, miscibili con molte altre resine naturali o sintetiche dotate di particolare resistenza, durezza e stabilità.