Rettili
Uccelli senza piume
I Rettili sono una classe di Vertebrati strettamente imparentati con gli Uccelli e con i Dinosauri al punto che, secondo alcuni zoologi sistematici, è difficile tenere separati questi gruppi. Il loro aspetto è tuttavia molto diverso e ben definito, per la presenza delle squame di origine cornea che ricoprono la pelle, al posto delle piume. Tra i Rettili attuali sono riconoscibili quattro modelli morfologici ben noti a tutti: tartarughe, coccodrilli, lucertole e serpenti. Nella storia dell’evoluzione biologica, i Rettili rappresentano la conquista definitiva dell’ambiente terrestre da parte dei Vertebrati
Nella sistematica tradizionale sono chiamati Rettili quei Vertebrati ectotermi (la cui temperatura corporea, cioè, dipende da quella esterna) con il corpo ricoperto da squame di natura cornea. Osservando i dettagli, però, ci accorgiamo che questi animali hanno molte caratteristiche in comune con gli Uccelli. Anche sulle zampe degli Uccelli sono presenti, per esempio, le squame e il becco si ritrova anche nelle tartarughe. Inoltre, le uova e lo sviluppo embrionale di Uccelli e Rettili sono molto simili. Lo studio dell’evoluzione del cranio, assai importante nei Vertebrati, indica una derivazione di Uccelli, coccodrilli e Dinosauri da uno stesso gruppo di antenati, gli Arcosauri, vissuti alla fine dell’Era Paleozoica. Gli altri Rettili viventi (tartarughe, lucertole e serpenti) derivano invece da altri gruppi, con differenti caratteristiche del cranio, vissuti sempre nella stessa era geologica.
In parole povere, gli Uccelli sono evolutivamente più vicini ai coccodrilli e ai Dinosauri di quanto lo siano le lucertole! Di questo fatto è tenuto conto perfino nelle ricostruzioni dei Dinosauri nel mondo del cinema. A partire dal film Jurassic Park di Steven Spielberg (1993), infatti, grazie alla consulenza prestata dai paleontologi, le movenze e i comportamenti di questi animali sono resi con forti somiglianze con quelle di certi Uccelli moderni. I Velociraptor prodotti per tale pellicola si muovono e si atteggiano in certi momenti come mostruose galline con i denti. L’effetto è voluto, come anche l’idea di mettere in evidenza la cura per la prole da parte dei genitori, caratteristica che gli Uccelli hanno ereditato dai Dinosauri, e che i Rettili attuali non possiedono.
Le tartarughe sono classificate nell’ordine dei Cheloni, che comprende circa 240 specie. Secondo molti paleontologi, esse deriverebbero dai Cotilosauri, Rettili vissuti nell’Era Paleozoica, che avevano un cranio anapside, cioè privo di finestre temporali (aperture laterali), come quello delle tartarughe. Attualmente, sulla base di nuovi dati fossili e biomolecolari, si discute ancora se i Cheloni discendano dai Cotilosauri o da un altro gruppo estinto. All’inizio del Triassico (circa 230 milioni di anni fa) esistevano tartarughe terrestri lunghe circa 1 m (Triassochelys) già molto simili a quelle attuali. La capacità di nascondere la testa sotto il carapace si evolve molto più tardi, nel Cretaceo, intorno a 80 milioni di anni fa, e segue due modalità diverse, ancora oggi riscontrabili nei due gruppi di Cheloni viventi: Criptodiri e Pleurodiri. I Criptodiri ritirano la testa all’indietro sotto il carapace, e sono diffusi in tutto il mondo con circa 180 specie; invece, i Pleurodiri piegano lateralmente il lungo collo, a sinistra o a destra, sotto l’orlo del carapace, e vivono soltanto nei paesi tropicali, con circa 60 specie.
Gli unici discendenti diretti degli Arcosauri sono gli Uccelli e i Loricati. Questi ultimi comprendono i coccodrilli, i caimani, gli alligatori e i gaviali, animali acquatici di grandi dimensioni. Non dimentichiamoci però che durante tutta l’Era Mesozoica, quindi tra 225 e 60 milioni di anni fa, nei periodi Triassico, Giurassico e Cretaceo, dagli Arcosauri si sono evoluti e poi estinti i Dinosauri.
Questi erano un gruppo estremamente diversificato di Rettili, piccoli e grandi, terrestri e acquatici, erbivori e carnivori, lenti e veloci, che siamo abituati a vedere nelle attuali ricostruzioni prodotte per i film e i documentari, a cui spesso si aggiunge un po’ di fantasia, accentuandone la ferocia e le dimensioni. Tutti questi animali derivano da progenitori che avevano un cranio diapside, cioè fornito di due finestre temporali per lato, massiccio e rigido, con denti di tipo tecodonte, cioè solidamente impiantati nelle ossa mascellari.
Comunemente si crede che i grandi Rettili marini vissuti nell’Era Mesozoica, come gli Ittiosauri e i Plesiosauri, fossero anche loro Dinosauri. Si tratta di animali molto noti per le immagini ricostruite in base agli scheletri fossili. Gli Ittiosauri sembrano quasi una versione rettiliana dei delfini e in effetti somigliano moltissimo a certi Cetacei come lo zifio, un veloce predatore di pesci. I Plesiosauri, invece, avevano un corpo molto compatto e pesante, con grandi pinne e un lunghissimo collo che sorreggeva una testa di piccole dimensioni. A questi ultimi si sono ispirati i disegnatori che volevano dare un’immagine al mostro di Loch Ness, di cui si parlava molto nella seconda metà del 20o secolo, periodo in cui si pensava a esemplari sopravvissuti nell’omonimo lago in Scozia.
In realtà, sia gli Ittiosauri sia i Plesiosauri non erano imparentati con i Dinosauri, ma discendevano da antenati provvisti di un cranio parapside (Ittiosauri) ed euriapside (Plesiosauri), in entrambi i casi fornito di una sola finestra temporale per lato.
Gli Squamati rappresentano la grande maggioranza dei Rettili viventi e vengono tradizionalmente divisi in due gruppi principali: Sauri (le lucertole, 3.000 specie) e Ofidi (i serpenti, 2.840 specie). I Sauri sono generalmente caratterizzati dalla presenza di quattro arti, due polmoni e una palpebra chiudibile, gli Ofidi invece sono privi di arti, hanno spesso un solo polmone (il destro) e la palpebra sempre chiusa, rigida ma trasparente.
Esistono tuttavia molte eccezioni a queste regole. I gechi, per esempio, sono Sauri che possiedono le palpebre come quelle dei serpenti e diversi generi di Sauri hanno perso le zampe, come nel caso dell’orbettino. Inoltre, i pitoni e i boa hanno entrambi i polmoni funzionanti e due moncherini alla base della coda che corrispondono ai residui degli arti posteriori.
Un terzo gruppo di Squamati è costituito dalle Anfisbene (140 specie), più vicine ai Sauri che agli Ofidi, prive però di arti e con un solo polmone (il sinistro). Vicini agli Squamati sono i Rincocefali, un ordine arcaico di Rettili che somigliano alle iguane. Alla fine dell’Era Paleozoica, più di 230 milioni di anni fa, erano largamente diffusi sul Pianeta ma sopravvivono con un solo genere e due specie, entrambe endemiche di alcune piccole isole situate a nord della Nuova Zelanda.
Sia gli Squamati sia i Rincocefali fanno parte dei Lepidosauri, un gruppo che discende da antichi Rettili paleozoici forniti di un cranio diapside, come quello degli Arcosauri. Diversamente dagli Arcosauri, tuttavia, i Lepidosauri hanno un cranio leggero con le mascelle ben articolate e mobili, e denti di tipo pleurodonte, cioè impiantati in un tessuto fibroso-elastico che consente loro una certa mobilità.
I primi Rettili di cui abbiamo testimonianze fossili risalgono a circa 340 milioni di anni fa, nel Periodo Carbonifero dell’Era Paleozoica: erano i Cotilosauri e mostrano una diretta discendenza dagli Anfibi Labirintodonti. La cosa più sorprendente è che non molto tempo dopo, nel periodo successivo detto Permiano, 280 milioni di anni fa, dai discendenti dei Cotilosauri si generano anche gli antichi progenitori dei Mammiferi, i Terapsidi. Tutto ciò avvenne milioni di anni prima che i Dinosauri facessero la loro comparsa sul Pianeta.