Figlio (m. 1078) del conte normanno d'Acerenza Asclettino, dopo essere stato per breve tempo conte di Aversa, alla morte del fratello fu allontanato da Rainolfo II; alla morte di questi fu nominato tutore del figlio, il piccolo conte di Aversa, Ermanno, al quale succedette (1049). Nel 1053, alla battaglia di Civitate contro l'esercito pontificio agli ordini del papa Leone IX, comandò una delle ali dell'esercito normanno. Si alleò con Gisulfo II per fargli riavere il principato di Salerno, salvo poi a unirsi alla nemica Amalfi. Volendo espandere il suo dominio verso Capua, la cinse d'assedio, e lo levò solo dietro compenso. Ma alla morte del principe della città Pandolfo V (1057), si fece eleggere signore, lasciando all'erede di Pandolfo, Landolfo VI, solo la fortezza (fino al 1062). Quindi (1059) ottenne da Nicolò II l'investitura del principato; estese il suo possesso nell'Abruzzo e in Sabina, attirandosi le ire della Chiesa e la scomunica di Gregorio VII; infine tentò invano di assoggettare anche Napoli. Lasciò un figlio, Giordano.