Anchise
Giorgio Padoan
Principe troiano, figlio di Capi; dalla dea Venere ebbe il figlio Enea. A. è uno dei personaggi principali dell'Eneide: pio e ossequiente al volere degli dei, rappresenta i valori [...] in fine - ovviamente assurda per il lettore moderno - sia tutt'altro che gratuita, cfr. P. Courcelle, Interprétations néoplatonisantes du livre VI de l'Enéide, in Recherches sur la tradition platonicienne. Entretiens III, Ginevra [1956] 95-136. ...
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(gr. Πυγμαλίων) Mitico re di Tiro, figlio di Mutto, e fratello di Elissa (Didone), della quale uccise il marito Sicheo; è ricordato nell’Eneide virgiliana. ...
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Filologo classico (Codroipo, Udine, 1897 - Roma 1980), prof. univ. dal 1936, ha insegnato letteratura latina all'univ. di Napoli. Opere: Cicerone (1929); L'Eneide e la poesia di Virgilio (1932); Studi [...] virgiliani (1947); Da Plauto a Terenzio (1946-47); Tacito (1973). Ha diretto Latinitatis Italiae medii aevi inde ab a. CDLXXVI usque ad a. MXXII lexicon imperfectum (4 voll., 1939-64; rist. 1970) ...
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Grammatico latino del 2º sec. d. C., nativo di Cartagine, maestro di Aulo Gellio e di Pertinace. Scrisse in esametri gli argomenti dei libri dell'Eneide e in senari quelli delle commedie di Terenzio. ...
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Poeta epico e tragico romano (1º sec. a. C.), amico di Virgilio e di Orazio; ebbe da Augusto, insieme con Plozio Tucca, l'incarico di pubblicare, postuma, l'Eneide. Scrisse (intorno al 40 a. C.) un poema [...] De morte sotto l'impressione delle guerre civili e la tragedia Tieste nel 29 a. C. per le celebrazioni delle vittorie di Augusto. Se ne hanno scarsissimi frammenti ...
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(gr. Αἰνείας; lat. Aenēas) Mitico eroe della Troade, e più tardi del Lazio, le cui gesta occupano una parte notevole nell’Iliade e costituiscono il soggetto dell’Eneide. Nato sul monte Ida, da Afrodite [...] e da Anchise, fu uno dei più forti difensori di Troia. Caro agli dei per la sua pietà, Zeus, Afrodite e Posidone lo salvarono dalle mani nemiche. I poemi del ciclo epico narravano che E., dopo la distruzione ...
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Rutuli
Manlio Pastore Stocchi
Antica popolazione del Lazio, non più identificabile in epoca storica.
Secondo la tradizione leggendaria relativa alle origini di Roma, raccolta da Virgilio nell'Eneide [...] (cfr. anche Livio I II), i R. furono avversi ai Troiani e ne contrastarono l'insediamento nella regione, ma furono sconfitti e il loro re Turno rimase ucciso da Enea.
La guerra con i R. è per D. un duellum, ...
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Manibus, oh, date lilïa plenis
È un emistichio virgiliano (Aen. VI 883), in cui è inserita la particella vocativa per formare l'endecasillabo. Con queste parole - che nell'Eneide Anchise pronuncia a [...] proposito del giovane Marcello - viene accolta Beatrice, al suo apparire nel Paradiso terrestre (Pg XXX 21; al v. 19, il saluto di origine scritturale Benedictus qui venis: cfr., con la forma verbale " ...
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Poeta scozzese (Brechin, Scozia, 1474 circa - Londra 1522), vescovo di Dunkeld dal 1516, scrisse nel dialetto dell'estrema Scozia. Sua opera più nota, la traduzione in distici eroici dell'Eneide (post., [...] 1553), prima traduzione inglese in versi di un grande classico. Compose anche tre poemi allegorici: The palace of honour (derivato da G. Chaucer e da W. Langland), Conscience e King Hart ...
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Poeta (Steyr 1755 - Vienna 1798). Dapprima novizio dei gesuiti, divenne poi massone e zelatore delle riforme di Giuseppe II. Ebbe successo nel genere burlesco e satirico con una parodia dell'Eneide: Virgils [...] Aeneis oder Abenteuer des frommen Helden Aeneas (1783-86), in cui attaccò la Curia romana e i gesuiti ...
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quarto
agg. num. ord. e s. m. [lat. quartus, affine a quattuor «quattro»]. – 1. agg. Con valore ordinale, che occupa, in una sequenza o in una successione ordinata, il posto corrispondente al numero quattro, cioè viene dopo altri tre (in cifre...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...