Musicista (Roncole, Busseto, 10 ottobre 1813 - Milano 27 gennaio 1901). Massimo operista italiano dell'Ottocento, tra i più celebrati di tutti i tempi, V. musicò 28 opere, alle quali vanno aggiunti cinque [...] contrastanti dell'opera verdiana (da alcuni ritenuta talora volgare e regressiva e persino accusata di wagnerismo negli idee estetiche piuttosto alle opere musicali che ai libelli. Saldo era in lui il legame col passato, rappresentato in primis dalla ...
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Imperatore romano (Italica, Betica, 53 d. C. - Selinunte, Cilicia, 117). Di famiglia senatoria (il padre fu console, governatore della Betica, prese parte alla guerra giudaica, fu console in Siria e Asia), [...] dette inizio alle persecuzioni vere e proprie. Altro grave problema era quello dei rapporti col regno dei Parti, e T. colse quindi salvarsi. La leggenda fu più volte narrata in latino e volgare (oltre che da Dante, anche dal Novellino, dal Fiore dei ...
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Filosofo e teologo (Pallet, in Bretagna, 1079 - monastero di Saint-Marcel-sur-Saône 1142). Considerato, con Anselmo d'Aosta, come uno degli iniziatori del "metodo scolastico", la sua opera teologica lo [...] a Corbeil, tornò a Parigi, donde Guglielmo di Champeaux s'era ritirato; le sue polemiche ebbero tale fortuna che il successore di senza influsso sulla poesia latina dei goliardi e su quella volgare dei trovatori, i carmina amatoria che A. ricorda d' ...
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Figlio (n. 454 circa - m. 526) di Teodemiro re degli Ostrogoti della stirpe degli Amali. Succeduto al padre (474), sconfitto il re degli Eruli Odoacre (493), divenne sovrano del regno ostrogoto in Italia. [...] militari; nell'amministrazione della giustizia, il popolo romano era giudicato da cognitores, mentre i Goti erano giudicati dai sicura di diritto germanico; notevoli le tracce di diritto volgare. La questione della data di compilazione è stata molto ...
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Gruppo inglese di musica rock, considerato, accanto ai Beatles, il gruppo più rappresentativo degli anni Sessanta e Settanta, contribuendo in maniera determinante, forse anche più del quartetto [...] fondarono il gruppo a Londra (1963), proponendo in piena era beat una musica elettrica e legata alle radici del blues a episodi di droga, di violenza, di oltraggio volgare e comunque provocatorio, diventati per molti anni parte integrante ...
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Figlio naturale (n. 1232 - m. Benevento 1266) dell'imperatore Federico II e di Bianca Lancia, poi legittimato. Alla morte di Federico (1250) divenne reggente per l'imperatore Corrado IV (1228-1254), suo [...] finì travolto dalle forze che egli troppo a lungo si era illuso di poter irretire con il suo gioco complesso di tradusse dall'ebraico il De pomo sive de morte Aristotelis (premettendogli un prologo), poetò in volgare (ci resta una canzone). ...
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Critico letterario italiano nato a Padova nel 1936, fu allievo a Napoli di Toffanin e di Battaglia; in quell'università insegnò e animò una numerosa scuola, sino a che si trasferì nell'università [...] nei secoli l'Europa.
Questa coscienza europea della letteratura si era formata su una solida lettura dell'Umanesimo italiano (al quale Riccoboni, 1961; Pietro Bembo e la questione del 'volgare', 1964; La questione della lingua dal Bembo all'Accademia ...
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Poeta e critico greco (Patrasso 1859 - Atene 1943). Movendo dalla cosiddetta Nuova scuola ateniese, sorta in opposizione alla poesia romantica, usò in prosa e in poesia la lingua popolare sull'esempio [...] parnassiani; e la sua poesia da descrittiva e sentimentale qual'era in origine diventa più individuale e più intima, una poesia e letterari (quasi tutti impegnati nella difesa della lingua volgare), gli scritti d'occasione sono riuniti in ῎Απαντα (« ...
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Letterato (Asciano, Siena, forse 1492 - Roma 1556). Autore di opere di critica, di storia e di filologia - alcune delle quali perdute - e anche di liriche, tra le quali non privi di valore i suoi sonetti [...] lingua. Dal desiderio di mostrare la maturità letteraria del volgare nacquero i Versi et regole de la nuova poesia creato vescovo di Curzola. Richiamato (1551) a Siena, donde era stato bandito (1526) come mediceo, fu inviato ambasciatore in Francia ...
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Monaco, nativo della Scizia, ma vissuto lungamente a Roma (m. 526). È noto soprattutto per aver introdotto l'era "cristiana" o "volgare" nel computo degli anni (secondo il suo errato calcolo Gesù sarebbe [...] nato il 25 dic. dell'anno di Roma 753, mentre si tratterebbe in realtà del 749), e per la Collezione dionisiana risultante dalla riunione di due altre compilate in Roma appunto da D.: l'una contenente ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...