La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] proposta come una sorta di prova da utilizzare nel dibattito linguistico del tempo, per dimostrare che anche il volgare, a ben esaminarlo, era di per sé regolato, proprio come il latino. Alberti voleva verificare prima di tutto se una grammatica del ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] 1235-1236). Pochi, tuttavia, i testi tradotti direttamente in volgare, fra i quali spiccano il Moamin dedicato alla falconeria secondo i dettami di uno stile che in quegli stessi anni era stato consacrato in Francia dai romanzi ‘orientali’ di Pierre ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] all’opera dei compilatori e non alla lingua che ne era l’oggetto, nominata solo in privato, nelle discussioni preparatorie siciliani di Giovanni Ventimiglia e I discorsi della lingua volgare di Antonino Mirello Mora, 1660-1662). Parallelamente ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] divoratore è uscito il cibo / dal forte è uscito il dolce») era irrisolvibile perché si riferiva a un evento osservato solo da lui (un » (considerato a lungo la prima testimonianza scritta di volgare italiano) sino all’uso della perifrasi in ➔ Dante ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] del Quattrocento, emerge il bisogno di rifondare la lingua volgare su nuove basi, molto più sicure rispetto a quelle . Et s’ella che pur di molti et gentilissimi spiriti era ripiena non volse questa tanta invidia sopra le spalle sue follemente ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] 1992: 227-249, 311-331).
Le Prose rappresentano idealmente il discrimine fra l’età del volgare e l’età dell’italiano. La ricetta bembiana, che era già anticipata dalla prassi editoriale, trova l’adesione di grandi letterati che ne corroborano il ...
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In linguistica il termine europeismo ha vari significati. Possono essere definiti europeismi tratti comuni a più lingue d’Europa, ma anche elementi formativi di parole (come prefissi e suffissi), locuzioni [...] dell’angloamericano a partire in particolare dal 1945». Il latino era la lingua della Chiesa, ma molti latinismi ecclesiastici erano a altre lingue europee sin dal medioevo, la prima lingua volgare a influire su altre lingue europee è stata l’ ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] invece alla storia linguistica di Roma (De Mauro 1989; Trifone 2008): il romanesco medievale (giudicato negativamente da ➔ Dante) era un volgare di tipo meridionale, ma subì in epoca rinascimentale – e soprattutto dopo il sacco del 1527, in seguito a ...
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Il Settecento fu un secolo decisivo per le sorti della lingua italiana, investita dalle grandi innovazioni culturali del periodo, che mettono in moto il processo destinato a modernizzarne le strutture, [...] Se all’inizio del secolo la scelta tra latino e volgare è ancora in discussione e Antonio Vallisneri si batte per Alessandro Verri. La lingua postulata da illuministi e riformatori era una lingua «comune» regolata dai dotti, cioè dagli scrittori ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] meridionali: per es. il tipo io ero per il trecentesco io era (Giovanardi 1998: 24, in nota); e si consideri che, al bolognese Giovanni Filoteo Achillini, autore delle Annotationi della volgar lingua (1536), un trattato che rappresenta «l’estremo ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...