Pittore (Parigi 1812 - ivi 1893), allievo di C. Flers; nei suoi primi paesaggi ritrasse con viva sensibilità i dintorni di Parigi e la foresta di Fontainebleau. Poi si volse a una maniera accademica. A [...] partire dal 1837 soggiornò spesso a Roma, e vi fu poi, dal 1879 al 1885, direttore dell'AccademiadiFrancia. ...
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Scultore (Parigi 1730 - ivi 1809), allievo di J.-B. Lemoyne, pensionato dell'AccademiadiFrancia a Roma; la sua scultura, di una raffinata grazia settecentesca (Psiche abbandonata, 1795, Louvre), seppe [...] trovare vigore nei ritratti (J.-B. Lemoyne e Maria Leszczyńska, Louvre); negli ultimi tempi volse verso un classicismo lievemente accademico. ...
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Scultore (Gavernac, Aveyron, 1854 - Parigi 1942). Studiò a Parigi con J.-A.-J. Falguière e H. Chapu; fu (1884) a Roma, dove nel 1921 divenne direttore dell'AccademiadiFrancia. Ebbe numerose commissioni [...] ufficiali, per edifici pubblici e monumenti. Fu anche medaglista. Opere al Musée d'Orsay a Parigi ...
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Scultore (Parigi 1737 - Vilnius 1811). Allievo di J.-B. Pigalle, fu nell'AccademiadiFrancia a Roma, dove eseguì diverse statue per la chiesa di S. Carlo al Corso. Fu poi in Polonia, dove si ricordano [...] numerose sue opere, e in Russia ...
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MARINI, Marino
Daniela Fanini
(App. I, p. 824; II, II, p. 269)
Scultore, pittore e incisore italiano, morto a Viareggio il 6 agosto 1980. I molti viaggi in Italia e nel Nord Europa lo avevano messo [...] itinerante organizzata in Giappone, 1978; quelle postume, a Venezia nel Palazzo Grassi nel 1983, e a Roma all'AccademiadiFrancia nel 1991) e in significative esposizioni tematiche (Sculpture of the twentieth century, Museum of Art, Filadelfia 1952 ...
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VANLOO
Jacques Combe
. Famiglia di pittori originarî dei Paesi Bassi, i cui membri più eminenti lavorarono in Francia nel sec. XVIII.
Jacob, nato a Sluis circa il 1614, morto a Parigi il 27 novembre [...] César-Denis), nato il 20 maggio 1743, a Parigi, ivi morto il 10 luglio 1821. Allievo di suo padre Carle e dell'accademia reale, nel 1767 studiò a Roma all'accademiadiFrancia. Dal 1791 al 1794 dimorò a Torino lavorando per la corte. Fu più che altro ...
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Vedi COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE dell'anno: 1973 - 1994
COLLEZIONI ARCHEOLOGICHE
L. Salerno
(Collezioni dal Rinascimento al sec. XVIII).
ITALIA
ROMA. - Per le collezioni di antichità nel Rinascimento:
Bibl.: [...] (Inventario del 1584 in Doc. inediti, iv, pp. 377 ss.).
Prima che la Villa Medici divenisse sede dell'AccademiadiFrancia (1798 durante la dominazione francese) le collezioni furono trasferite a Firenze.
Bibl.: 1780-1788. Oggetti d'arte e antichità ...
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JUVARRA, Filippo
Tommaso Manfredi
Nacque a Messina il 27 marzo 1678 da Pietro e da Eleonora Tafurri, sua seconda moglie.
L'iniziale formazione artistica dello J. avvenne nell'ambito della bottega paterna [...] grazie alla raccomandazione del pittore François Poerson, direttore dell'AccademiadiFrancia a Roma.
Mentre forse ancora nutriva speranze di una chiamata presso la corte reale di Luigi XIV, nel mese di luglio lo J. fu accolto in quella cardinalizia ...
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GIANI, Felice
Anna Coccioli Mastroviti
Figlio di Giulio Domenico e di Angela Maria, nacque il 17 dic. 1758 a San Sebastiano Curone, feudo imperiale del principe Doria, oggi in provincia d'Alessandria.
Lasciato [...] e del nudo in Campidoglio - manifestava i primi segni di crisi. Nel periodo compreso fra il 1787, anno della morte di Batoni, e il 1793, quando fu chiusa l'AccademiadiFrancia, emerse l'Accademia del G., intesa non come scuola, bensì come incontro ...
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MAFAI (Mafai Volpe), Mario
Flavia Matitti
Nacque a Roma il 12 febbr. 1902 da Eleonora De Blasis, originaria di Città Sant'Angelo presso Pescara, e da padre ignoto.
Il cognome Mafai, d'invenzione, gli [...] gli studi tecnici per dedicarsi con maggiore continuità alla pittura. Cominciò così a frequentare sia l'Accademia britannica, in via Margutta, sia l'AccademiadiFrancia a Villa Medici, per esercitarsi a disegnare il nudo dal vero.
Il 4 marzo 1922 ...
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memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli esterni sperimentati e delle relative risposte. In...
costosità s. f. 1. Costo molto elevato o eccessivo. 2. L'essere costoso; anche, il livello dell'essere costoso. ◆ Entrando poi nei particolari di questa spesa, ancorché si possa dissentire col Ministero in talune fattezze architettoniche dell'armata...