GIACCHE O GIA CHE?
La grafia corrente nell’italiano contemporaneo è quella con ➔univerbazione giacché.
La resa separata già che, con l’accentotonico su già, è comune nel linguaggio familiare (e nella [...] sua eventuale resa grafica) in casi come
Fermati tu dal meccanico, già che ci passi davanti
Perché non ci va Luca, già che è così interessato?
Storia
La grafia separata già che era diffusa nell’italiano ...
Leggi Tutto
L’accento melodico (o accento musicale) è un accento di parola (➔ accento) in grado di dare rilievo alla sillaba prominente per mezzo di una particolare configurazione melodica, cioè una variazione di [...] (o addirittura solo pre-letterario) o il greco antico (da cui discende l’uso di termini come grave, acuto, tonico, ossitono, ecc.: ➔ accento grave e acuto; cfr. Lepschy 1962, Marotta 2006). Si ritiene che nelle lingue romanze (ma già nel latino di ...
Leggi Tutto
La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] l’allofono aperto: per es., si ha /e/ nella vocale accentata degli infiniti troncati davanti a clitico (ved[e]rlo) o davanti a [ɔ]nna (➔ Roma, italiano di).
Quanto alla /a/ tonica, il suo timbro può variare in maniera caratteristica. Tale vocale ...
Leggi Tutto
Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] parola (in parole tronche), cioè se sono in posizione davanti a pausa; sono lunghe solo in sillaba tonica aperta, ma solo se la sillaba è portatrice di accento di frase: anima /ˈaː.ni.ma/, lettera /ˈlɛt.ːe.ra/, divino /di.ˈviː.no/, profondo /pro.ˈfon ...
Leggi Tutto
Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] posizione postverbale) e intonative (la pronuncia con accento contrastivo), si sottolinea che il soggetto è l compare due volte a sinistra del verbo, la prima come pronome soggetto tonico (o sintagma nominale), la seconda come clitico (il tipo te tu ...
Leggi Tutto
Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] (a [kː]asa < ad casam; carne e [pː]esce < carnem et piscem, ecc.), sia di tipo condizionato dall’accento (dopo monosillabi tonici e polisillabi ossitoni: tu [sː]ai, farò [tː]ardi).
Se si prende come punto di riferimento della norma odierna il ...
Leggi Tutto
di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] l’informazione ‘nuova’ deve essere enfatizzata (➔ dato/nuovo, struttura; ➔ focalizzazioni).
Siccome i clitici non possono portare accento, il pronome tonico è usato per caratterizzare come nuovo il segmento di informazione rilevante. Le due frasi mi ...
Leggi Tutto
Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] di 50 ms, mentre quella delle seconde è di 80 ms (la vocale tonica ha un valore medio di 120 ms). Ne risulta una scala temporale a tre Marco (1981), Strutture prosodiche dell’italiano. Accento, quantità, sillaba, giuntura, fondamenti metrici, Firenze ...
Leggi Tutto
Per il parlante comune la comunicazione orale consiste di suoni che possono essere trascritti ortograficamente o foneticamente. Così, una parola come casa può essere resa in forma scritta come una sequenza [...] fine di ogni IP; nell’esempio il capostazione ha spento la luce, l’ultima vocale tonica [u] è specificamente più lunga della altre vocali accentate della medesima frase). Tale allungamento è uno dei fattori fonetici che manifestano la maggiore forza ...
Leggi Tutto
L’espressione complemento oggetto (o semplicemente oggetto) indica un costituente di frase (di varia natura) che dipende da un verbo transitivo e che, secondo la definizione tradizionale, si riferisce [...] (lo ~ gli, la ~ le, li / le ~ loro).
I pronomi tonici oggetto (me, te, lui, lei, sé, noi, loro) vengono usati anche ’oggetto diretto ogni qual volta si intende piuttosto porre l’accento sull’effetto che riguarda il soggetto.
Sono usati in forma ...
Leggi Tutto
accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...