Nella letteratura bizantina è una predica in versi, che consta di circa 18-24 strofe aventi un'uguale struttura metrica, e di un proemio (κουκούλιον) di metro differente. Il ritornello finale del proemio [...] (ἀκροστιχίς). La corrispondenza delle strofe riguarda non solo il numero delle sillabe nel verso e l'accento tonico (salvo alcune particolarità, l'accento delle parole coincide con quello del verso), ma anche le pause del senso, che si distinguono ...
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Agiografia
A. Vauchez
N.P. ¿Ševcenko
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Vauchez
Si designa con questo termine l'insieme dei testi composti in onore dei santi e per celebrarne la memoria. Tradizionalmente si [...] e le raccolte di miracoli. Queste categorie possono essere conservate come riferimenti di comodo, ma oggi sembra preferibile mettere l'accento sugli aspetti comuni a tutti questi testi, di cui la Chiesa ha fatto usi diversi secondo le epoche.
Nel ...
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DISNEY, Pittore di
E. Paribeni
Ceramografo attico operante circa il 430-420 a. C. Il nome è tolto da una piccola anfora un tempo nella Collezione Disney, passata ora alla Gliptoteca Ny Carlsberg (Copenaghen). [...] vasi, per lo più pelìkai, con scene di palestra o dialoghi di giovani ammantati, scialbe figure e panneggi triti. L'unico accento vigoroso può vedersi in una piccola oinochòe di New York in cui è figurato un arciere non più giovane, con lineamenti ...
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spontaneamente
Due occorrenze, entrambe in Cv IV V 15 Chi dirà di Quinzio Cincinnato, fatto dittatore e tolto da lo aratro, e dopo lo tempo de l'officio, spontaneamente quello rifiutando a lo aratro [...] essere ritornato in essilio per non offendere la senatoria autoritade?
Il senso è quello oggi vulgato, forse con un più forte, e meno generico, accento sulla decisa volontà e sull'assoluta indipendenza dell'iniziativa di colui che agisce. ...
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OSSIMORO O OSSIMORO?
Per questa parola, che indica una figura retorica basata sull’accostamento di termini contraddittori, sono corrette entrambe le pronunce.
• Ossìmoro, con accentazione ➔sdrucciola, [...] segue la pronuncia dell’etimo greco oxỳmoron ed è la soluzione leggermente più diffusa.
• Ossimòro, con accentazione ➔piana, continua la pronuncia della parola in latino (la lingua attraverso la quale è giunta in italiano) ed è la soluzione ...
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Psicologo e psicoterapeuta (Oak Park, Illinois, 1902 - La Jolla, California, 1987), prof. dapprima all'univ. dell'Ohio (1940), poi (dal 1945) all'univ. di Chicago. È noto soprattutto per i suoi contributi [...] , denominata terapia centrata sul cliente, terapia non direttiva o counseling non direttivo, in cui pone particolarmente l'accento sulla necessità da parte del terapeuta di favorire la libera espressione della emotività del paziente, sollecitando un ...
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Indirizzo politico francese nato all’indomani della Seconda guerra mondiale e ispirato da C. De Gaulle. Originato dalla crisi della vita parlamentare durante la IV Repubblica francese, il g. si è caratterizzato [...] un rinnovato nazionalismo francese, non privo di aspirazioni europeistiche. In politica interna, il g. ha messo l’accento sul rafforzamento dell’esecutivo e sulla sfiducia verso i partiti tradizionali; ha cercato inoltre di elaborare una concezione ...
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Scultore francese (Mont-de-Marsan 1874 - Parigi 1946). Mosse dall'esempio di A. Rodin (Spleen, 1902), ma reagì poi presto all'impressionismo plastico tornando alla struttura e alla fermezza della forma, [...] e le teste, che modellò in gran numero, sono tra le cose migliori della scultura contemporanea; nelle grandi figure (Atleta, 1923; Eva, 1925; Baccante, 1930; ecc.), dal sottile accento arcaico, D. spinse talvolta troppo oltre l'evocazione classica. ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] sulla vocale tematica dell’infinito (dalla II coniugazione latina: infatti, nel passaggio dal latino all’italiano, viene mantenuto l’accento su quella che nelle forme latine era la vocale lunga -ē-: tenére < tenēre, vedére < vidēre, persuadére ...
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Pittore e incisore (Kronach 1472 - Weimar 1553). La sua formazione, avviata nella bottega del padre Hans a Kronach, la cittadina da cui prese il nome, legata culturalmente a Bamberga e a Norimberga, rivela [...] a Vienna (1501-04), sembrano connettersi con la cosiddetta scuola danubiana per l'intenso espressionismo e per il particolare accento posto sul paesaggio: accanto alle Crocefissioni (Vienna, Kunsthist. Mus.; Monaco, Alte Pinak., quest'ultima del 1503 ...
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accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà a una sillaba maggior rilievo rispetto...
accentare
v. tr. [der. di accento] (io accènto, ecc.). – 1. a. Segnare, scrivendo, l’accento sulle parole per indicare la sillaba tonica, o anche per distinguere il timbro d’una vocale: in italiano si accentano tutte le parole tronche; «qui»...