Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] lt; diurnum, già < iam, gente < gentem);
(d) a partire dal II-III secolo fanno la loro comparsa le consonanti ➔ affricate prodotte dall’azione di una /j/: faccia < *faciam (< *facia per facies) o piazza < plateam;
(e) la confusione fra ...
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Il termine allografo (dal gr. allós «altro» e grápho «scrivo») indica le diverse modalità di trascrizione di un suono: il termine designa sia le infinite configurazioni che uno stesso simbolo (per es. [...] si sono palatalizzati in /ʧ/ e /ʤ/ dinanzi alle vocali e e i originando una nuova classe di fonemi con valore oppositivo: le ➔ affricate.
Questo spiega perché, oggi, prima di e e i questi suoni siano normalmente indicati con ‹c› e ‹g› semplici (anche ...
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Per quantità fonologica si intende il tratto distintivo di carattere prosodico (➔ prosodia) che oppone i segmenti fonici, sia vocalici sia consonantici, secondo la loro lunghezza. Essendo una proprietà [...] di coda sillabica, anche nei sistemi in cui questa possibilità è preclusa alle corrispondenti brevi; ciò vale in italiano per le occlusive e le affricate: per es., gat.to, sac.co, rab.bia, fac.cio, raz.za, ma *pac.to, *sik.to, puz.co a prescindere da ...
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FONETICA (dal gr. ϕωνητικὴ [τέχνη] "[scienza] dei suoni" fr. phonétique; sp. fonética; ted. Phonetik, Lautlehre; ingl. phonetics)
Giulio BERTONI
Giulio PANCONCELLI-CALZIA
Il pensiero costruisce sé stesso, [...] ad articolare n, non si alza per chiudere con il suo orlo la cavità orale, ma passa senz'altro dalla vocale all'affricata; soltanto il velo pendolo si abbassa, come di dovere. Risultato: n scompare e la vocale diventa nasale pura. Si può ammettere ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] sintattici. Si avrà pertanto ro[z]a con la fricativa sonora, ma la [s]era con la fricativa sorda. Le affricate ➔ dentali, che nelle varietà dialettali sarde sono in prevalenza sorde a inizio di parola, si realizzano costantemente come sonore: si ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] gl›, e l’uso di ‹i› diacritica per indicare palatalità e di ‹h› per indicare velarità è piuttosto stabile. Per l’affricata /ts/, Petrarca usa la ‹ç›. La ‹h› etimologica è saltuariamente presente, mentre è frequente l’uso etimologico di ‹x›, dei nessi ...
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gorgia toscana
La gorgia è un fenomeno fonetico diffuso nei dialetti toscani (noto anche come spirantizzazione o aspirazione toscana). È un processo di ➔ indebolimento che coinvolge le consonanti ➔ occlusive [...] /g/, meno per /d/ e /b/, le quali mostrano un comportamento oscillante. In modo parallelo, la spirantizzazione coinvolge anche le affricate /ʧ/ e /ʤ/ che per questo sono realizzate /ʃ/ e /ʒ/: ad es., facile > [ˈfaʃile], fragile > [ˈfraʒile].
A ...
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Come si analizza il segnale acustico
La fonetica acustica è lo studio dei segnali acustici complessi diretto a scomporli nelle loro componenti semplici. Essa si serve principalmente della spettrografia, [...] fruscio
pattern spettrografico: spazio bianco seguito da un tratto caratterizzato da striature irregolari (nel caso di affricate sonore si aggiungono striature periodiche)
(e) consonanti vibranti
correlati acustici: rapido alternarsi di silenzio e ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] (per cui non solo [a] → [ɛ], ma anche bene → b[e]ne, b[ɔ]no → b[o]no); e le affricate sono realizzate come fricative anche dopo pausa ([ʃ]inema «cinema», [ʒ]ente «gente»). Nella morfologia nominale sono da segnalare almeno la vitalità dei prefissi a ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] [φ θ x] e [β δ γ], allofoni fricativi rispettivamente di /p t k/ e /b d g/.
Tra vocali, la pronuncia delle affricate [ʦ ʣ] è sempre rafforzata, per es., azione > [aˈtːsjoːne]; parimenti lo è, nel medesimo contesto, la realizzazione di [ʤ] in tutte ...
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affricato
agg. [dal lat. affricatus, part. pass. di affricare «sfregare»]. – Consonante a. (o affricata s. f.): consonante che risulta da un’articolazione che nella fase iniziale è di tipo occlusivo e nella fase finale è di tipo fricativo...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...