Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] lt; diurnum, già < iam, gente < gentem);
(d) a partire dal II-III secolo fanno la loro comparsa le consonanti ➔ affricate prodotte dall’azione di una /j/: faccia < *faciam (< *facia per facies) o piazza < plateam;
(e) la confusione fra ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] sintattici. Si avrà pertanto ro[z]a con la fricativa sonora, ma la [s]era con la fricativa sorda. Le affricate ➔ dentali, che nelle varietà dialettali sarde sono in prevalenza sorde a inizio di parola, si realizzano costantemente come sonore: si ...
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Il saggio programmaticamente intitolato Dialettologia toscana (Giacomelli 1975) inaugura una serie di ricerche che applicano i metodi della dialettologia allo studio delle parlate in un territorio generalmente [...] (per cui non solo [a] → [ɛ], ma anche bene → b[e]ne, b[ɔ]no → b[o]no); e le affricate sono realizzate come fricative anche dopo pausa ([ʃ]inema «cinema», [ʒ]ente «gente»). Nella morfologia nominale sono da segnalare almeno la vitalità dei prefissi a ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] a).
Analogamente si possono considerare pan-regionali e indipendenti dal livello di istruzione dei parlanti la pronuncia sonora delle affricate alveolari a inizio di parola ([dːz]ucchero) e il rafforzamento delle consonanti /b/ e /ʤ/ sia a inizio che ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] La /s/ intervocalica si realizza come sonora; fanno eccezione forme come affittasi, cercasi, pronunciate con la sorda. Le ➔ affricate dentali iniziali tendono nella pronuncia più marcata a /s/ e /z/ (per es. [ˈzio] «zio»). Per reazione ipercorretta ...
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La varietà algherese del catalano è parlata ad Alghero (in catalano L’Alguer o, con nome storico vezzeggiativo, Barceloneta), città nella Sardegna nord-occidentale. La popolazione di Alghero, frazioni [...] /b/; le occlusive intervocaliche /b/ e /g/; sonorizzazione fonosintattica di /k/ e /p/ iniziali; cancellazione di occlusive e affricate finali seguite da consonante oppure inserimento di una vocale epentetica ([di gros], [ˈditi gros] «pollice, alluce ...
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La comunità greca italiana (➔ minoranze linguistiche) è distinta in due aree: quella salentina (nella provincia di Lecce) e quella calabrese (nella provincia di Reggio Calabria). Le zone geografiche in [...] , ad es. nei suffissi diminutivi trascritti usualmente -èddha, -ùddhi.
Un’opposizione stabile è quella tra due coppie di affricate, le dentali /ʦ ʣ/ (intrinsecamente lunghe tra vocali) e le postalveolari /ʧ ʤ/ (scempie o geminate). I salentini che ne ...
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Lingua e dialetti italiani
Luca Serianni
Seguendo una tendenza già affermatasi nettamente nel secondo dopoguerra, negli anni Ottanta e Novanta l'uso dell'italiano si è consolidato, erodendo l'area dei [...] particolare la cosiddetta gorgia, cioè la spirantizzazione o l'aspirazione delle occlusive intervocaliche, e la fricativizzazione delle affricate palatali intervocaliche: la hasa o la khasa, dieši), continua a essere insegnata nelle scuole di dizione ...
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La regione Veneto, con una superficie di 18.380 km2, quasi cinque milioni di abitanti e sette province (il capoluogo Venezia, Belluno, Treviso, Verona, Vicenza, Padova, Rovigo), costituisce la parte più [...] del veneziano di Giuseppe Boerio (1856) ‹ch(i)› corrisponde sia alla velare di chilo che alla palatale di chiesa [ˈʧeza], ‹z› indica l’affricata dentale sorda e sonora, ‹s› può valere sia per la sorda di [ˈseŋto] «cento» che per la sonora di [ˈzente ...
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affricato
agg. [dal lat. affricatus, part. pass. di affricare «sfregare»]. – Consonante a. (o affricata s. f.): consonante che risulta da un’articolazione che nella fase iniziale è di tipo occlusivo e nella fase finale è di tipo fricativo...
affricazione
affricazióne s. f. [der. di affricato]. – Processo fonetico per cui una consonante occlusiva si trasforma in consonante affricata. Tale processo si è verificato nel passaggio dal latino classico al latino volgare per le occlusive...