Scultore ateniese di epoca augustea; decorò il Pantheon di Agrippa con statue di cariatidi e con sculture frontonali. Fu forse un eclettico classicheggiante di indirizzo neo-attico. ...
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Storico giudaico fiorito nella seconda metà del 1º sec. d. C. Dopo la morte di Agrippa II, col quale era stato in buone relazioni, scrisse in greco una storia della guerra giudaica (66-70 d. C.), e forse [...] una più ampia trattazione, in forma cronachistica, delle vicende della sua patria, violentemente criticata da Giuseppe Flavio. Delle sue opere non conserviamo che frammenti ...
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Moglie segreta del re di Francia Luigi XIV (Niort 1635 - Saint-Cyr 1719). Nipote dello scrittore protestante Agrippa d'Aubigné; convertitasi al cattolicesimo, sposò (1652) il poeta Scarron, del quale rimase [...] vedova (1660). Incaricata (1669) dell'educazione dei figli della Montespan e di Luigi XIV, creata (1673) marchesa di M., riuscì a soppiantare la Montespan nelle buone grazie del re, da cui si fece segretamente ...
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Nome delle due figlie di Gaio Claudio Marcello e di Ottavia (sorella di Augusto). La maggiore sposò prima Agrippa, il quale la ripudiò nel 21 a. C., poi Iullo Antonio figlio del triunviro. La minore fu [...] moglie di Publio Emilio Lepido, console nel 34 a. C., e poi forse di Valerio Messalla Barbato, console nel 12 a. C ...
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Nome di due principesse di Giudea: 1. Figlia di Salomè, sorella di Erode il Grande, sposò il cugino Aristobulo, figlio dello stesso Erode; fu madre di Agrippa I. 2. Figlia di Agrippa I re di Giudea, sposò [...] dapprima Marco, fratello di T. Giulio Alessandro, poi lo zio Erode di Calcide, quindi (48 d. C.) convisse col fratello, il tetrarca Agrippa II. Di lei già quarantenne si innamorò Tito quando fu in Giudea (67-70) e con lei, venuta a Roma, convisse per ...
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Grammatico, nato a Tuscolo (1º sec. a. C.), liberto di Attico; esiliato per l'accusa di relazioni illecite con Pomponia figlia di Attico e moglie di Marco Agrippa della quale era maestro, fu accolto da [...] Cornelio Gallo prefetto dell'Egitto, e dopo la morte di lui (26 a. C.) aprì in Roma una scuola ...
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Ricco ebreo di Alessandria, fratello di Filone, onorato dagli imperatori Tiberio e Claudio. Fece cospicui donativi al tempio di Gerusalemme e fece sposare il proprio figlio Marco con una figlia di Erode [...] Agrippa (41 d. C.). Altro suo figlio fu Tiberio Giulio Alessandro. ...
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Procuratore romano (sec. 1º) della Giudea, il quinto tra quelli che dal 6 d. C. governarono quel paese. Successe a Valerio Grato il 26 d. C. Una lettera del re Erode Agrippa I (in Filone, Legatio ad Caium, [...] 38) lo descrive come "implacabile, senza riguardi, ostinato". Governò duramente, prelevando denaro dal tesoro del Tempio, collocando nel palazzo di Erode scudi d'oro con iscritto il nome dell'imperatore ...
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Console nell'11 a. C.; proconsole d'Asia nel 10-9, vi introdusse la riforma del calendario in onore di Augusto. Avrebbe accompagnato Augusto nel viaggio segreto che questi fece per visitare Agrippa Postumo [...] a Pianosa, ma fu sospettato di non aver tenuto il segreto e per questo forse ucciso (14 d. C.). Ne è probabilmente figlio Paolo Fabio Persico, console nel 34 e proconsole d'Asia nel 51-54 ...
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Teologo domenicano (Ulma 1476 circa - Colonia 1536); prof. di teologia a Heidelberg, poi a Colonia, dal 1527 fu inquisitore a Magonza, Colonia e Treviri; combatté il luteranesimo e istituì molti processi [...] inquisitoriali (nel 1533 contro Cornelio Agrippa, del quale condannò il De occulta philosophia). Fu il primo a introdurre nei seminarî tedeschi lo studio della Summa theologica di Tommaso d'Aquino. Tra le sue opere, ricordiamo un commento a una parte ...
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agrippa
s. m. [dal lat. agrippa] (pl. -i, raro). – Termine usato dagli antichi Romani per indicare il bambino nato per i piedi (di qui il prenome e cognome lat. Agrippa): egli è contra natura, che la creatura che nasce venga fuori coi piedi...
tropo
tròpo s. m. [dal lat. tropus, gr. τρόπος; affine a τρέπω «volgere; adoperare con altro uso»]. – 1. Metafora, e in genere traslato, come figura retorica di carattere semantico: l’abuso dei t.; usa qui l’autore un t., il quale si chiama...