CARRANO, Francesco
Francesco Saverio Trincia
Nacque a Napoli il 2 dic. 1815. La sua formazione ha inizio nel clima della reazione borbonica, di cui il C. diviene presto fiero nemico. Studia presso i [...] borbonico. Il C. infatti era stato ammesso nella reale compagnia delle guardie del corpo a cavallo, dove ottenne il grado di alfiere della fanteria.
è in questi anni che il C. compie le acute osservazioni sul livello tecnico e culturale dell'esercito ...
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ANGHERÀ, Francesco
Roberto Traversa
Nacque a Potenzoni Briatico (Catanzaro) il 28 marzo 1820 da Antonio e Costanza Stella.
Fu educato in una famiglia di patrioti e di cospiratori: suoi zii paterni erano [...] francese "Solon" a Genova, donde poi si recò a Torino, e quindi a Malta.
L'11 dic. 1855 si arruolò come alfiere nella legione anglo-italiana, costituita per la guerra di Crimea, ottenendo, il 16 febbr. 1856, il grado di luogotenente. Disciolta la ...
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UCPOLDINGI (Hucpoldingi)
Edoardo Manarini
Parentela dell’aristocrazia franca, attiva in Italia a partire dalla metà del secolo IX e attestata su nove generazioni dall’847 al principio del secolo XII. [...] e 860 circa. La sua prima attestazione risale all’847, quando il suo nome fu compreso con il ruolo di signifer (alfiere) in calce al capitolare De expeditione contra Sarracenos facienda, che mobilitava l’esercito franco in Italia per rispondere all ...
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DATTOLI, Vincenzo
Fabiana Mendia
Nacque a Foggia il 17 ott. 1831 da Nicola e da Antonia De Meo.
Intrapresi gli studi nella sua citta, si dedicò ben presto allo studio del disegno, frequentando la scuola [...] . Alla prima Esposizione nazionale della città (1861) presentò la tela Muzio Attendolo Sforza strappa gli stendardi all'alfiere aragonese, acquistata dal re e collocata negli appartamenti reali della Meridiana di palazzo Pitti (Romanticismo storico ...
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La moderna civiltà giuridica della tutela nacque in Italia con un anticipo di qualche secolo sul resto dell’Europa ed era già ben presente nella legislazione degli Stati preunitari: a Firenze come a Venezia, [...] agli Uffizi costa come andare al cinema.
E, infine, siamo allo snodo decisivo. Fra venti federalisti (la Toscana, alfiere e portavoce delle altre regioni sia di destra sia di sinistra essendo l’obiettivo assolutamente bipartisan, vuole gestire in ...
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PELLICO, Giuseppe Eligio Silvio Felice
Stefano Verdino
PELLICO, Giuseppe Eligio Silvio Felice (Silvio). – Nacque a Saluzzo il 24 giugno 1789, secondogenito di Onorato (1763-1838) e di Maria Margherita [...] 1816.
Dopo la partenza di Foscolo per l’esilio, nel marzo 1815, Pellico si appoggiò molto a Ludovico di Breme, alfiere del romanticismo italiano e promotore della ‘prima’ della sua tragedia Francesca da Rimini al teatro Re il 18 agosto 1815, portata ...
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STRASSOLDO, Giulio Cesare conte di
Marco Mondini
– Nacque a Gorizia probabilmente nel 1791, terzo figlio maschio (e sestogenito) del conte Leopold Lorenz von Strassoldo e della contessa Maria Franziska [...] assai diverso: nel febbraio del 1809, appena un anno dopo essersi arruolato, Giulio Cesare ottenne il grado di alfiere (fähnrich), il più basso della gerarchia militare asburgica (equivalente approssimativamente a un sottotenente di prima nomina) e ...
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NAMIAS, Giacinto
Donato Greco
– Nacque a Venezia il 10 aprile 1810, da Marco e da Susanna Bianchini, discendente da famiglia ebrea di origine spagnola, rifugiatasi in Italia nel XVI secolo per sfuggire [...] e critiche dei colleghi. In tempi in cui la cura era interamente basata sull’esperienza del singolo medico, divenne l’alfiere dello sperimentalismo, tentando di offrire agli ammalati il meglio che al momento la scienza medica e le sue stesse ...
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Neologismi sport e tempo libero
aerotone
s. m. Programma di fitness basato sulla veloce alternanza di esercizi aerobici ed esercizi di tonificazione muscolare, eseguiti a ritmo di musica.
• Ma, teoricamente, [...] due eventi in contemporanea in due aree dell’Arenile. Da un lato, il canto del franco-portoghese Lucenzo, alfiere del kuduro, genere di origini angolane […]. Dall’altro, le pulsazioni techno-tribali di ‘Slowpitch’ […] (Repubblica.it, Napoli, 24 ...
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arabismi
Giovanni Battista Pellegrini
. All'epoca di D. - e già prima, come attestano soprattutto le carte latine e volgari - in molte parlate italiane, e anche in Toscana, erano penetrati parecchi [...] tempo diffuso il gioco orientale degli scacchi (Pd XXVIII 93) col rocco (Pg XXIV 30) e l'alfino (Detto 456, " alfiere "), rispettivamente da arabo-persiano šāh, " re " (forse attraverso una grafia sc [=š], letta poi s-k), arabo ruḫḫ, " elefante che ...
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alfière1 s. m. (f. -a) [dallo spagn. alférez, e questo dall’arabo al-fāris «cavaliere»]. – 1. Titolo e grado di chi portava lo stendardo delle milizie, nel medioevo e nell’età moderna (analoghe funzioni aveva presso i Romani l’aquilifer, portatore...
alfière2 s. m. [dall’arabo al-fīl «elefante», alterato per raccostamento alla voce prec. (v. alfino)]. – Pezzo del gioco degli scacchi, in numero di due per ogni giocatore, detti, a seconda della loro collocazione a fianco del re o della regina,...