L’idea di subordinazione rimanda a una struttura di frase complessa, nella quale uno o più costituenti sono a loro volta frasi, formate da un predicato (tipicamente, un verbo; ➔ predicato, tipi di) saturato [...] ), la congiunzione perché è compatibile anche con i motivi, e la causa è inferita. Lo stesso si può dire della locuzione anaforica per questo presente in (29). In (26) è codificata una relazione di successione temporale, e la causa è inferita. In (27 ...
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Gli incapsulatori sono un insieme di nomi che svolgono la funzione testuale di rinviare ai contenuti di una porzione del cotesto (➔ contesto). Tale porzione può stare prima dell’incapsulatore (nel qual [...] la Juve (da Michele Prandi, Le regole e le scelte, Torino, UTET, 2006, p. 200)
Come per gli incapsulatori anaforici, anche quelli cataforici possono essere semanticamente neutri, come in (12), o invece esplicitare una valutazione, come in (13).
In ...
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Al pari della causa e dei motivi (➔ causalità, espressione della), la relazione concessiva richiede come necessaria condizione che i due processi coinvolti (che indichiamo con p e q) siano reali. Il suo [...] dato la mia adesione all’iniziativa
Quando la subordinata occupa la prima posizione, nella reggente sono ammessi avverbi anaforici come tuttavia, ugualmente, lo stesso. L’avverbio è un rafforzativo, che non aggiunge nulla alla codifica:
(13) sebbene ...
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Classificate tra le subordinate argomentali (➔ sintassi), e apparentate in particolare alle completive (➔ completive, frasi), le frasi dichiarative (dette anche semplicemente dichiarative o esplicative) [...] non si trova più in posizione prolettica (non ha più dunque una funzione cataforica), ma si comporta come un anaforico (➔ anafora).
Come le completive, le dichiarative possono essere distinte in soggettive, oggettive e oblique, secondo la funzione ...
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Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] ripreso non solo con un pronome clitico, ma anche con un pronome libero, o un dimostrativo, o un sintagma nominale di tipo anaforico (come negli es. in 4):
(3) di Luca, (ne) parlano sempre male
(4) Luca, ne parlano sempre male / parlano sempre male ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] cancelleria aragonese di Napoli). In questi primi esempi, quindi, lei è ancora in bilico tra la funzione di pronome anaforico rispetto alla formula di cortesia antecedente e la funzione di nuova forma allocutiva autonoma di cortesia. Alla sua origine ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] dalla sua funzione di indicatore di tema. Da ille che, come abbiamo detto, ha ereditato dal latino il valore di ripresa anaforica, si è sviluppato, oltre che l’articolo, anche il pronome di terza persona: it. egli, fr. il, eccetera.
Ille, a sua ...
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La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] dato dal ➔ contesto, e non necessariamente il momento dell’enunciazione: in tal caso la temporalità è detta anaforica (➔ anafora).
Più specificamente, il ➔ presente esprime:
(a) simultaneità rispetto al momento dell’enunciazione: leggo un libro;
(b ...
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Le formule dubitative sono elementi eterogenei (parole, sintagmi, frasi) accomunati dalla funzione di esprimere un atteggiamento di dubbio o di incertezza del parlante rispetto al contenuto dell’enunciato.
Nel [...] ) chissà se verrà
(18) chissà che non riesca a venire
Al posto di chissà possiamo trovare l’espressione analitica con anaforico integrato chi lo sa; entrambe possono essere usate anche come formule di risposta:
(19) «Verrai?» «Chissà / Chi lo sa?»
In ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] quali inflessioni dubitative o esortative.
Gli indici non manuali sembrano svolgere un ruolo cruciale nel riferimento deittico-anaforico, specialmente nel contesto di narrazioni e/o di discorso riportato: alterazioni della direzione dello sguardo e/o ...
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anaforico
anafòrico agg. [dal lat. tardo anaphorĭcus, gr. ἀναϕορικός, der. di ἀναϕορά «anafora»] (pl. m. -ci). – 1. Di anafora, come termine della retorica: costrutto a., quello in cui le proposizioni o i versi incominciano con una o più parole...
anafora
anàfora s. f. [dal lat. tardo anaphŏra, gr. ἀναϕορά «offerta» e «ripetizione»]. – 1. In origine, il pane offerto per la celebrazione eucaristica; quindi, nelle liturgie orientali, la parte principale della celebrazione stessa, cui...