Linguista svizzero (Baar 1899 - Ginevra 1980), professore di linguistica comparata dal 1940 e di linguistica generale (1945-69) nell'università di Ginevra. Mosso da posizioni prossime a quelle di Ch. Bally, [...] lui alcune nozioni e alcuni termini (monema, catena, ecc.) fondamentali per la linguistica contemporanea e importanti ricerche di teoria e analisi sintattica. Tra i volumi: La grammaire des fautes (1939), Le livre des deux mille phrases (1953; 2a ed ...
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In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] americano R.K. Merton, il quale propone l’introduzione di nuovi concetti per rendere compatibile il f. con l’analisi empirica: il concetto di equivalente (o sostituto) funzionale, grazie al quale ogni elemento culturale o sociale svolge più funzioni ...
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Filologo e storico della letteratura (Sanderum, Odense, 1791 - Copenaghen 1862), prof. di lingue e letterature nordiche nell'univ. di Copenaghen (dal 1845); con l'opera Det danske, norske og svenske Sprogs [...] 'indagine sistematica sulla storia delle lingue nordiche; con la Danmarks Historie i Hedenold ("Storia della Danimarca nell'epoca pagana", 1834-38) diede la prima moderna analisi storico-critica della vita e della cultura danese nell'età più antica. ...
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LESSICOLOGIA
Mario Alinei
. Differenziatasi dalla lessicografia nel corso di questo secolo, la l. si è sviluppata soprattutto come studio della struttura e della storia del lessico, in opposizione alla [...] . Nel lessico italiano esistono infatti altri due "suoni caratteristici del gatto": 'soffiare' e 'far le fusa', ciò che impone un'analisi più precisa di tutti e tre i termini.
L'insieme di lemmi che hanno in comune uno stesso tratto costituiscono il ...
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Linguista scozzese naturalizzato statunitense (Glasgow 1938 - Chicago 1999). Laureatosi in matematica all'università di Chicago (1958), ha poi conseguito il dottorato di ricerca in linguistica (1965) sotto [...] e dell'inglese, ma anche di molte altre lingue. Caratteristica di M. è inoltre l'attenzione all'analisi particolareggiata del significato delle voci lessicali e del loro funzionamento nell'organizzazione grammaticale della lingua. La sua riflessione ...
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STILISTICA (XXXIII, p. 734)
Cesare Segre
La parola, già usata in tedesco da Novalis, diventa termine tecnico ben definito ad opera di C. Bally (1902): "La stylistique étudie les faits d'expression du [...] con l'avvento dello strutturalismo non si può più parlare di s., ma di studio dello stile da riportare a un'analisi linguistica globale del testo. La dissoluzione della s. si accentua ancor più con la semiologia, per la quale il discorso linguistico ...
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Semiologo russo (n. Mosca 1937). Docente presso l'univ. moscovita e, in seguito, all'Istituto Orientale di Napoli (dal 1993) e all'univ. di Lugano (dal 1998), collaboratore di J. Lotman presso la Scuola [...] iskussiva (1962; trad. it. Sulla semeiotica dell'arte, 1969); O semiotike ikony (1971; trad. it. Per l'analisi semiotica delle antiche icone russe, 1973); Jazyikovaja situacija kievskoj Rusy i ce znacenie dija istorii russkogo literaturnogo jazika ...
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Nel linguaggio comune si dice che una frase, un discorso, una lingua hanno una propria ‘musicalità’. Naturalmente, questa è un’affermazione tutt’altro che chiara e rigorosa. Probabilmente, è ispirata da [...] , di cui si parlerà nel § 2.
Sul piano fonologico, che è poi quello più rilevante al fine di un’analisi linguistica, l’intonazione costituisce un livello della ➔ prosodia ed è rappresentata come una successione di eventi linguistici discreti (di ...
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Il dizionario (lat. mediev. dictionarium > dictio, -ionis «espressione, discorso») costituisce indubbiamente uno degli strumenti più importanti per la conoscenza e la salvaguardia delle lingue. Mediante [...] De Mauro o il Dizionario dei proverbi italiani di Carlo Lapucci (Firenze 2006). S’intende che per tutte le analisi lessicali di carattere prevalentemente formale, oggi ci si può servire anche di appositi programmi computazionali.
Una categoria a sé ...
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Ebraista (n. Gorizia 1784 - m. 1855), insegnante e poi rabbino, dal 1846, nella sua città natale, uno dei rappresentanti dell'illuminismo ebraico, di moderate tendenze riformiste. Tra le sue opere: Ma'ămār [...] ("Esame della tradizione", 1852). Tradusse in italiano il Pentateuco (1821), aggiungendovi un nuovo commento in ebraico, e diede l'edizione di varî testi letterarî ebraici. Importante la sua analisi del Libro di Ester, pubblicata in ebraico (1841). ...
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analisi
anàliṡi s. f. [dal gr. ἀνάλυσις, der. di ἀναλύω «scomporre, risolvere nei suoi elementi»]. – 1. Scomposizione di un tutto, concreto o astratto, nelle parti che lo costituiscono, soprattutto a scopo di studio; si oppone a sintesi, e...
analitico
analìtico agg. [dal lat. tardo analytĭcus, gr. ἀναλυτικός, der. di ἀνάλυσις «analisi»] (pl. m. -ci). – 1. Di analisi, che è proprio dell’analisi o procede per via di analisi: metodo a.; studio a.; ricerca a., condotta con minuta...