Stato dell’Europa meridionale, comprendente la parte inferiore della Penisola Balcanica, gli arcipelaghi delle Ionie e dell’Egeo e l’isola di Creta. Confina a NO con l’Albania, a N con Repubblica della [...] C.), le cui Vite parallele, celebrando l’ellenismo e la romanità come espressioni di virtù, hanno in sé un contenuto umanistico che icone conservate in G., ma ve ne sono di assai più antiche. Artisti greci operarono anche fuori della patria e le loro ...
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Unione fisica, morale e legale dell’uomo (marito) e della donna (moglie) in completa comunità di vita, al fine di fondare la famiglia e perpetuare la specie.
Antropologia
Se inteso nella sua definizione [...] cotogna alla sposa quando essa giungeva nella casa maritale.
Roma
Nell’antica Roma il m. era il rapporto di convivenza dell’uomo e capacità civile o ius connubii: e lo avevano solo i cittadini romani tra loro. Durante l’Impero fu vietato il m. di ...
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Arte
Nella terminologia architettonica classica, l’organismo a un tempo struttivo e formale che è costituito da una serie di colonne con la sovrastante trabeazione e, talora, il sottostante piedistallo [...] contrasti di proporzioni e di forme degli esempi più antichi soluzioni più equilibrate, specie nelle opere del periodo italico, che divenne un elemento caratteristico degli o. architettonici romani.
L’o. corinzio fu in origine una varietà dello ...
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(o Langobardi) Popolazione germanica che appare nelle fonti scritte nel 5° sec., quando si stanziò nel Meclemburgo (a E dell’attuale Amburgo).
Storia
Le origini. - Secondo l’antico mito longobardo delle [...] 569 penetrarono in Italia; al momento dell’invasione i L. mantennero quasi intatta la loro antica cultura tribale, l’unico elemento di chiara influenza romana fu la loro conversione al cristianesimo ariano.
Il Regno longobardo. - L’occupazione dell ...
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tributo Nell’antica Roma, contribuzione obbligatoria dei cittadini allo Stato, pagata in rapporto al censo e prelevata per tribù (donde il nome). Il termine ha poi assunto significato più ampio, per indicare [...] classica si rifletteva la forte avversione di tutti i popoli antichi viventi in regime di libertà per il pagamento di tributi t. non fu più richiesto. L’esenzione dal t. dei cittadini romani che avevano i loro possessi in Italia durò fino all’età di ...
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Scrittore latino (n. Rieti 116 a. C. - m. 27 a. C.), detto dal luogo di nascita V. Reatino (Reatinus); erudito, poligrafo, uno degli autori più fecondi e importanti del mondo antico. L'importanza di V. [...] (e anche greco-romana) dei secoli successivi. Nella filologia e nell'antiquaria egli raggiunse il massimo livello nel mondo romano, e certo fu in senso assoluto tra i maggiori rappresentanti della cultura del mondo antico. Suo merito principale ...
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In Italia la voce castrum indicò, nel Medioevo, un centro giuridico e territoriale dotato di fisionomia propria, distinto dalla più vasta civitas e dai minori organismi del contado. Sviluppo degli antichi [...] castelli eretti dai Romani a difesa dei confini, o nuova costruzione richiesta dal frazionamento feudale o dai commerci, il c. raccolse intorno a sé la popolazione. In età comunale divenne parte integrante dell’ordinamento giuridico e fu considerato ...
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(fr. droit; sp. derecho; ted. Recht; ingl. law).
Sommario: Filosofia del diritto, p. 983; Storia del diritto, p. 986; Etnografia e folklore: il diritto presso i primitivi, p. 987; Il diritto popolare, [...] diritto. Sotto questo aspetto possiamo distinguere nella storia della filosofia del diritto tre fasi: a) la fase dell'antichità classica greco-romana in cui la realtà giuridica fu intesa come un aspetto della realtà naturale; b) la fase medievale in ...
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L'etimologia della parola italiana (dal lat. civitas) ci fa risalire solo a uno dei due concetti fondamentali che tale parola racchiude. La città infatti può essere considerata e studiata o dal lato materiale, [...] p. 92 segg.; id., Storia dell'arte etrusca, Firenze 1927, p. 372, seg. con bibliografia particolare.
La città romana.
I più antichi stanziamenti cittadini dei Latini furono costituiti da villaggi fondati sulle alture del Lazio, le cui difese naturali ...
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SCHIAVITÙ
Raffaele CORSO
Ugo Enrico PAOLI
Gino LUZZATTO
Giorgio BALLADORE PALLIERI
. Presso i primitivi. - Nelle società inferiori varie sono le ragioni che portano l'uomo alla schiavitù; ma esse [...] cause di perdita di libertà la più comune, per un principio che ritroviamo presso tutti i popoli antichi, è la prigionia di guerra; i Romani consideravano schiavi gli appartenenti ai popoli belligeranti caduti in loro potere, e, in virtù dello stesso ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., un a. palazzo; un proverbio a., un’a. leggenda;...
antichita
antichità (ant. antiquità) s. f. [dal lat. antiquĭtas -atis, rifatto, per la forma con -chi-, su antico1]. – 1. L’essere antico; stato, condizione di ciò che è antico: l’a. di un palazzo, di un codice; monumento venerabile per la...