LEOPARDI, Monaldo
Nicola Del Corno
, Nacque a Recanati il 16 ag. 1776 dal conte Giacomo e da Virginia dei marchesi Mosca. La famiglia, fra le più nobili della zona e da sempre di parte guelfa, si era [...] però evitata per intercessione del cognato, il marchese Carlo Antici.
L'infelice esperienza spinse il L. ad abbandonare per anonimo, senza indicazioni editoriali, e solamente siglato, in cifre romane, MCL, ossia Monaldo Conte Leopardi (il L. usò ...
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BARBARO, Ermolao (Almorò)
Emilio Bigi
Nacque a Venezia nel 1453 (o 1454) da Zaccaria (figlio di Francesco) e da Clara Vendramin. Ancora fanciullo, intorno al 1460, fu inviato a Verona presso il suo omonimo, [...] Federico III e il figlio di lui, Massimiliano, eletto re dei Romani, e alla loro presenza recita un'altra e più solenne orazione; è ispirata la sua attività di traduttore ed espositore di testi antichi - sia che egli cerchi di ritrovare il "vero" ...
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DONI, Giovanni Battista
Gianfranco Formichetti
Figlio di Francesco e Giustina Lapi del Tovaglia, nacque nel 1594 a Firenze. Iniziò i suoi studi a Bologna per passare poi a Roma presso i gesuiti. Di [...] soprattutto i suoi interessi per la musica e gli strumenti degli antichi. Nel 1635 pubblicò il Compendio del Trattato de' generi e di dare alle stampe il trattatello De restituenda salubritate Agri Romani (Firenze 1667) che era già ultimato nel 1631. ...
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ANGUILLARA, Giovanni Andrea dell'
Claudio Mutini
Nacque a Sutri intorno al 1517, come si deduce da un capitolo autobiografico indirizzato al card. C. Madruzzo.
Incerta è anche la famiglia cui l'A. appartenne, [...] , tratti probabilmente in errore dalla scarsità di esemplari dell'edizione romana. Ne rinvenne una copia G. Tubarchi e una seconda G e del secolo successivo. Può leggersi ora in Teatro italiano antico, VIII, Milano 1809, pp. 3-132.
La traduzione ...
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BIONDI, Luigi
Viviana Jemolo
Nacque a Roma il 21 sett. 1776 da Lanno, avvocato, e da Girolama Squarti; la famiglia era oriunda di Montalto delle Marche. Fu avviato agli studi letterari presso i gesuiti [...] studio delle antichitàromane e della poesia. Si accostò (1798) a mons. A. Tassoni, prelato della corte romana, che lo ricordata anche la sua opera di erudito, editore e commentatore di antichi testi: Le dicerie di ser Filippo Ceffi (1825) trascritte, ...
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BENEDETTI, Francesco
Giulia Camerani Marri
Nacque a Cortona il 5 ott. 1785 da Pasquale e da Rosa Tamburi, commercianti in mercerie, che, caduti in miseria, lo affidarono a un parente parroco di Foiano [...] F. S. Orlandini, con una biografia del B. (2 voll., Firenze 1858), e le Vite d'illustri Italiani comparate agli antichi Greci e Romani (Lion 1843). Altri scritti, pubblicati postumi, sono: Tre lettere inedite di F. B. a F. Martini (Pistoia 1885); Ode ...
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classicismo
Emanuele Lelli
Bettina Mirabile
Imitare gli antichi alla ricerca della perfezione
I 'classicisti' di ogni tempo (artisti, letterati, musicisti) hanno posto alla base della loro produzione [...]
Perché si ammira proprio l'epoca classica e non un altro momento storico? Il motivo è che gli antichi Greci e Romani hanno cercato di rappresentare la realtà nel suo aspetto ideale e hanno elaborato delle regole per raggiungere questa perfezione ...
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AMORETTI, Carlo
Renzo De Felice
Nato a Oneglia il 16 marzo 1741 da Bernardo, ricco commerciante, e da Vittoria Aicardi, studiò presso gli scolopi, e nel 1756 si fece agostiniano. Subito dopo, allo scopo [...] italiana della Storia delle arti del disegno presso gli antichi di J. Winckelmann (2 voll., Milano 1779). dell'Università di Parma, Parma 1953. pp. 45 e 126; M. Romani, L'agricoltura in Lombardia dal periodo delle riforme al 1859, Milano 1957, ...
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Romolo
Tommaso Gnoli
Il mitico fondatore di Roma
La figura di Romolo è assolutamente leggendaria: non è mai esistito un personaggio con questo nome, autore delle imprese che la tradizione gli assegna. [...] avuto dal gemello Remo – sono dovute da un lato all’antichità della vicenda, dall’altro alla volontà da parte di molte famiglie nobili romane di appropriarsi delle più antiche origini della città per aumentare il prestigio della propria stirpe. La ...
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Ovidio, Publio Nasone
Francesco Ursini
Publio Ovidio Nasone
Il più moderno tra gli antichi
Ovidio è considerato uno dei poeti latini più apprezzati e più letti sia per i contenuti sia per lo stile: [...] Ovidio in esilio a Tomi (l’odierna città di Costanza di Romania), sul Mar Nero, forse come tardiva punizione per il carattere ‘ . Scrive infine l’Ibis (un uccello che nell’antichità aveva pessima fama), poemetto di invettive contro un individuo ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., un a. palazzo; un proverbio a., un’a. leggenda;...
antichita
antichità (ant. antiquità) s. f. [dal lat. antiquĭtas -atis, rifatto, per la forma con -chi-, su antico1]. – 1. L’essere antico; stato, condizione di ciò che è antico: l’a. di un palazzo, di un codice; monumento venerabile per la...