Io
Angela Ales Bello
Lucio Pinkus
L'Io è una delle espressioni emblematiche del pensiero occidentale contemporaneo, divenuta oggetto esplicito di riflessione nella filosofia e nella psicologia dal [...] terreno per una crisi della soggettività e del suo ruolo attivo.
L'Io nella percezione, controllo motorio e linguaggio, che possono crescere senza a. conci, a. ales bello, Per un'antropologia fenomenologica. Ragione e metodo, in Ethos e cultura. ...
Leggi Tutto
denaro
Jérémie Barthas
M. usa in genere il plurale danari; di rado il singolare danaio. Il d. è oggetto di un originale paradosso in uno dei capitoli più importanti e controversi dei Discorsi: «I danari [...] obbligati a prestare (Armstrong 2003, p. 69). Nel Principe M. si sforzò di ridefinire l’antropologia che veicolava un tale linguaggio, senza la comprensione del quale non si può capire nemmeno la veemenza dell’antimachiavellismo religioso. Da qui la ...
Leggi Tutto
L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] verbale nota in tutti i tempi e a tutti i popoli. Da linguaggio ostile usato dagli dei nei confronti dell’uomo (Colli 1975, 1977) filosofica del Novecento l’enigma ha interessato, tra gli altri, il pensiero di Walter Benjamin, l’antropologia di ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dal punto di vista dell’intera produzione intellettuale, e di quella filosofica e teologica [...] in teologia
Tommaso si professa sempre teologo, o, nel linguaggiodel tempo, “maestro della sacra dottrina”; lo specifico di questa la loro sopravvivenza alla dissoluzione del corpo.
L’approccio teologico all’antropologia, che si riscontra nelle ...
Leggi Tutto
Gramsci, Antonio
Guido Liguori
Intellettuale e politico, nato ad Ales nel 1891 e morto a Roma nel 1937.
Prima del carcere
In una lettera dal carcere di Turi alla cognata Tatiana Schucht, in data 23 [...] 8, dove G. fissa le differenze tra l’antropologia di M. e quella marxiana:
La innovazione fondamentale 127 del Quaderno 5 che G., proseguendo l’ipotesi fatta nel Quaderno 4, ‘traduce’ «la nozione di ‘Principe’» di M. nel «linguaggio politico moderno ...
Leggi Tutto
Origini dell'uomo
Emiliano Bruner
Rispetto alle altre discipline scientifiche, l'antropologia presenta una rara anomalia, ovvero la completa circolarità tra osservato e osservatore. L'uomo è al tempo [...] concetto di indeterminazione in termini epistemologici e del conflitto di interesse in termini storici. L'antropologia è definita come 'storia naturale dell'uomo' o, con un linguaggio più attuale, 'storia naturale del genere umano'. Il problema di un ...
Leggi Tutto
Imitazione
Bennet G. Galef jr
A partire dalla fine degli anni Ottanta del Novecento i ricercatori che lavorano nei diversi settori dell'antropologia, della psicologia e della biologia hanno compiuto [...] di ratto mangia mentre allatta può modificare il sapore del latte e che il sapore del latte con cui un piccolo è stato nutrito le scimmie allevate dagli umani e addestrate al linguaggio imitavano invece le azioni dello sperimentatore con notevole ...
Leggi Tutto
Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dall’esaltazione romantica dell’arte come conoscenza suprema all’applicazione del [...] simbolo, poesia e linguaggio, in nome di un ritorno alle origini, di una ricostituzione del rapporto interrotto tra del metodo scientifico alle discipline morali e agli studi umanistici. Dalla storia all’economia, dalla psicologia all’antropologia ...
Leggi Tutto
Devianza
Roberto Beneduce
Si indicano come devianti i comportamenti che implicano una trasgressione rispetto ai modelli culturali prevalenti di un gruppo sociale, in una direzione disapprovata dalla [...] non possa essere trascurata la differenza fra senso comune, linguaggio giuridico e discorso medico (che, in quegli stessi anni a una giovane scienza, l'antropologia criminale, materiali per affermare il paradigma del deviante come di colui che incarna ...
Leggi Tutto
Eugenica
Bernardino Fantini
L'eugenica, o eugenetica, è la teoria che si propone di ottenere un miglioramento della specie umana attraverso le generazioni, in modo analogo alle selezioni applicate agli [...] e senza base, di economia, di antropologia e di politica, pieno di richiami umorali un gene letale recessivo ha una frequenza del 10%, sarebbero necessarie circa 10 generazioni liberare quello che, nel suo 'linguaggio', rende possibile il massimo di ...
Leggi Tutto
antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....
stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. – 1. Esposizione...