Filosofo (Stoccarda 1770 - Berlino 1831). Dopo aver compiuto gli studî ginnasiali nella sua città, entrò nel 1788 nello Stift di Tübingen, una sorta di seminario protestante, dove ebbe come condiscepoli [...] in tre grandi parti, la logica dell'essere, dell'essenza e del concetto; a loro volta, le due prime parti costituiscono la logica anima e, attraverso il linguaggio, tende alle forme più alte di sapere (antropologia, fenomenologia, psicologia). Nello ...
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Filosofo (Westport, Malmesbury, 1588 - Hardwicke 1679). Studiò a Oxford, dove conseguì nel 1607 il diploma di baccelliere delle arti. Fu introdotto presso la potente famiglia del barone William Cavendish, [...] contatti con la cultura e con alcuni dotti del tempo. Nel corso del suo terzo viaggio sul continente, tra il , De cive (fisica, antropologia, politica), condotta secondo un e non di fatti (e il linguaggio è fonte di universalità). Tali connessioni ...
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omosessualità Tendenza a rivolgere l’interesse libidico verso persone del proprio sesso, che può essere presente in forme e gradi diversi, ora latente e inconsapevole, ora manifesta e più o meno inibita [...] e comportamenti differenti. Nel linguaggio comune, il termine omosessuale a risultati di rilievo.
Modelli antropologici
In antropologia, si è soliti distinguere tra mitici; altre volte è riservata ai detentori del potere e, come l’incesto rituale, ...
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Psichiatra svizzero (Kreuzlingen 1881 - ivi 1966), fondatore della scuola antropoanalitica (Daseinsanalyse). Inizialmente condivise con il maestro E. Bleuler l'interesse per la psicologia sperimentale [...] . Il suo linguaggio rigoroso e ricco piuttosto come "uno che inizia". L'antropologia binswangeriana esplora l'inautenticità della reciprocità, l comunicazione e l'incontro con la persona del paziente visto come esistenza storicamente definita e non ...
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Pittore (Oaxaca 1900 - Città di Messico 1991). Come J. C. Orozco, D. Rivera e D. A. Siqueiros, diede espressione, nella sua pittura, al trionfo dello spirito nazionale messicano negli anni successivi alla [...] linguaggio più raffinato e complesso che, oltre ad attingere alle fonti arcaiche dell'arte precolombiana e alle sollecitazioni coloristiche dell'arte popolare e del sezione di disegno etnografico del Museo nacional de antropología di Città di Messico, ...
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Regista cinematografica neozelandese, discendente da una famiglia di coloni inglesi, nata a Wellington il 30 aprile 1954. Si è laureata in lettere e antropologia (1975) nella locale Victoria University. [...] 'edizione televisiva in tre parti, premiato alla Mostra di Venezia, è una testimonianza dell'accorta intelligenza e del fluido linguaggio con cui l'autrice ha ricostruito gli inquietanti percorsi mentali ed esistenziali d'una scrittrice sensibile e ...
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Kosuth, Joseph
Alexandra Andresen
Artista concettuale statunitense, nato a Toledo (Ohio) il 31 gennaio 1945. Si è formato alla Toledo Museum School of Design, al Cleveland Arts Institute e, a New York, [...] complesso approccio teorico nel quale interagiscono filosofia, antropologia, psicanalisi e critica d'arte, originato la sua ricerca sul linguaggio, egli utilizza parole ognuna stampata una delle parole-definizioni del titolo), One and three chairs ( ...
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Bene, Carmelo
Francesco Suriano
Autore, regista e attore teatrale e cinematografico, nato a Campi Salentina (Lecce) il 1° settembre 1937 e morto a Roma il 16 marzo 2002. Prevalentemente uomo di teatro, [...] grado di recepire un linguaggio cinematografico diverso, decostruito.
da C. Collodi o Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde da R.L. Stevenson, 210-12); P.G. Giacchè, Carmelo Bene: antropologia di una macchina attoriale, Milano 1997; C.G. ...
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Autorità
Carlo Galli
Introduzione
Il termine 'autorità' riveste, nel linguaggio comune e in quello scientifico, una vasta gamma di significati, designando sia il fondamento o il criterio che origina [...] con l'Impero per la lotta delle investiture, poi - alla fine del XIII secolo - col re di Francia per la disputa sulle proprietà della it.: Interpretazione di culture, Bologna 1987).
Gil, J., Un'antropologia delle forze, Torino 1983.
Harris, R. B. (a ...
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FERRERO, Guglielmo
Piero Treves
Nacque, di borghese famiglia subalpina, da Francesco e Candida Ceppi, il 21 luglio 1871, a Portici (Napoli), dove allora risiedeva suo padre, ingegnere delle Ferrovie.
Il [...] ricerche di sociologia e di antropologia criminale, collaborava col maestro al 'Italia un nuovo linguaggio storiografico. Anche per 257 ss.; P. Treves, L'idea di Roma e la cultura italiana del sec. XIX,Milano-Napoli 1962, pp. 261 ss.; L. Salvatorelli, ...
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antropologia
antropologìa s. f. [comp. di antropo- e -logia]. – In senso ampio, scienza dell’uomo, che si concreta come concezione, teoria, programma di ricerche sull’uomo, visto come soggetto o individuo, oppure in aggregati, comunità, situazioni....
stòria (ant. o letter. istòria) s. f. [dal lat. historia, gr. ἱστορία, propr. «ricerca, indagine, cognizione» da una radice indoeur. da cui il gr. οἶδα «sapere» (e ἴστωρ «colui che sa») e il lat. vid- da cui vĭdēre «vedere»]. – 1. Esposizione...