BALBI (Balbo, Barbo), Pietro
Alessandro Pratesi
Nacque nel 1399 a Pisa, sebbene la maggior parte degli autori - perpetuando un errore dell'Ughelli, che ebbe probabilmente a confonderlo con l'omonimo [...] Pietro in Vincoli, e pubblicato a Roma nel 1469 "in domo Petri de Maximo", insieme con il testo delle Metamorfosi di Apuleio a cura di Giovanni di Andrea, con una prefazione di Giannandrea de' Bussi, vescovo di Aleria (seguirono altre edizioni a Roma ...
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È il dio dell'amore. La poesia omerica non conosce Eros come nume: da Esiodo in poi invece esso è noto sotto il duplice aspetto di divinità teogonica e d'inseparabile compagno di Afrodite. Quale potenza [...] nel sec. I a. C., ma che appare sicuramente più antica. Tutti conoscono la graziosa novella composta su quella coppia da Apuleio (per questa: v. amore e psiche; III, p. 31). Nella tarda età alessandrina e nella romana le piccole Psichi alate insieme ...
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MARIONETTA
Vittorio PODRECCA
. Il termine marionetta, più spesso usato nel plurale marionette, quale insieme di fantocci (a testa di legno o di cartapesta) destinati a spettacolo, presenta un'etimologia [...] idolo, nei primi stadî delle più antiche civíltà. Nelle opere di scrittori antichi (p. es., Aristotele, Platone, Erodoto, Orazio, Apuleio e più tardi S. Agostino) si trovano accenni alle figurine con gli arti movibili (pupae, sigillae, homunculi) che ...
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Secondo S. Girolamo (Chron., p. 150, 24 Helm), sarebbe nato l'87 a. C. e morto nel 57, a trent'anni. Peraltro, dato che alcuni carmi (11, 29, 45, 55, 113) alludono ad avvenimenti che vanno dal 59 al 55 [...] prodigalità di gaudente spensierato.
L'avvenimento più grave della sua vita fu l'incontro con Lesbia. Lesbia è uno pseudonimo; Apuleio (Apol., 10) c'informa che essa era Clodia, sorella di P. Clodio Pulcro. Questi aveva tre sorelle: Clodia I moglie ...
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È una delle più celebri creazioni della letteratura narrativa nell'antichità. Il racconto si svolge press'a poco così. Il re Antioco, onde ebbe nome la città di Antiochia, s'innamorò di una figliuola che [...] e lessicali della Bibbia Vulgata. Il nome di angelus a indicare il messo divino è già nell'Asclepio dello pseudo-Apuleio (cap. 23). Anche i grecismi sono infida scorta a supporre un originale greco, giacché in quella tarda età una penetrazione ...
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LANCIANI, Rodolfo Amedeo
Domenico Palombi
Nacque a Roma il 2 genn. 1845 da Lucia Galarli de Jugellis e da Pietro, ingegnere pontificio, poi ingegnere capo e infine ingegnere delle Acque.
Il recente [...] comprendente, tra gli altri, il teatro, il piazzale delle Corporazioni, i quattro tempietti con la vicina casa di Apuleio e il mitreo, le terme e la caserma dei vigili, conducendo un'indagine sistematica, orientata alla ricomposizione del contesto ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] [...] illae tabulae «tavole pubbliche [...] le dette tavole, le tavole»; lett. «tavole pubbliche [...] quelle tavole» (Cicerone, pro Sall. 42)
In Apuleio (II sec. d.C.) si possono trovare forme come:
(7) egregia illa uxor mea «la mia nobile moglie ...
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PETRONIO (Petronius)
P. Moreno
Scrittore latino del I sec. a. C., autore del romanzo Satyricon. È forse da identificare con l'omonimo personaggio di cui parlano Tacito (Ann., xvi, 14-15) e Plinio (Nat. [...] lingua e sul costume del Satyricon, nel tentativo di stabilire un rapporto di dipendenza di P. da M. Aurelio e da Apuleio e di ambientare l'opera tra Commodo ed i Filippi (Marmorale). A prescindere dalla grave difficoltà di giustificare il gusto ...
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RADINI TEDESCHI, Tommaso
Dagmar von Wille
RADINI TEDESCHI, Tommaso (Thomas Placentinus, de Placentia, Rhadinus Todischus). – Nacque a Piacenza il 15 marzo 1488 da un’antica famiglia nobile oriunda svizzera.
Entrò [...] male, in cui incorrerebbe l’anima nella sua aspirazione a Dio; allegoria che si ispira all’Asino d’oro di Apuleio.
Due delle tre prefazioni premesse alla Calipsychia si devono a Francesco Silvestri e a Matteo Bandello; quest’ultima dedicata a Lazzaro ...
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Romanzo (scritto nella seconda metà degli anni Trenta del XIV sec.) in prosa di G. Boccaccio. Il titolo voleva significare, secondo l'intenzione dell'autore, non molto esperto di greco, "Fatica d'amore". [...] da Settimello, gli apporti infine di alcune sezioni più congeniali delle prime letture preumanistiche: Ovidio, Virgilio, Seneca, Apuleio, Valerio Massimo. Tutti questi elementi si incontrano e si affollano nelle pagine del Filocolo e concorrono a ...
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romanzo2
romanżo2 s. m. [dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg. precedente]. – 1. a. Nel periodo delle origini delle letterature moderne, ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, diretto a dilettare il lettore col racconto...
-astro
– Suffisso già presente nel latino classico e tardo, nelle forme -aster o -astra o -astrum per i sost. e -aster per gli agg., di incerta origine ma prob. mediterranea (cfr. anche gr. κήλαστρος o κήλαστρον o κηλάστρα «celastro, agrifoglio»),...