Regolo arabo di al-Ḥīra (Mesopotamia), morto nel 328 d. C. È celebre per la sua stele sepolcrale, in scrittura nabatea ma in lingua araba settentr., costituente, nonostante qualche aramaismo, il più antico [...] documento linguistico dell'arabo. ...
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GIBELLINA (A. T., 27-28-29)
Vincenzo Epifanio
Paese della provincia di Trapani, il quale (nonostante il nome, da riferirsi alla nota voce araba gebel) risale alla seconda metà del sec. XIV. Allora fu [...] costruito il castello, presso cui si sviluppò a 400 m. s. m. il borgo, divenuto poi il centro del comune omonimo, distante circa 70 km. da Trapani. Nel suo territorio (kmq. 44,90), coltivato in buona parte ...
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Stato dell’Asia, all’estremità sud-occidentale della Penisola Arabica. Confina a N con l’Arabia Saudita e a E con il sultanato dell’Oman. Di pertinenza dello Yemen è l’isola di Socotra, all’imboccatura [...] Stato, nel 1980 fu destituito e al suo posto andò al-Nāsir Muḥammad, che perseguì un miglioramento dei rapporti con gli Stati arabi della regione. Nel 1985 la presidenza del consiglio passò a H. Abū Bakr al-‛attās, che dopo contrasti all’interno del ...
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ṬĀHĀ HUSAYN
. Letterato egiziano, nato a Maghāghah nel 1889, professore all'Università egiziana del Cairo. È una delle più rappresentative figure della letteratura araba moderna. Appassionato studioso [...] le forme e gli spiriti al mondo tradizionale arabo, assumendo spesso posizioni di un radicalismo spinto, nella veniva impugnata l'autenticità di gran parte del patrimonio poetico arabo più antico; il fine libretto di memorie autobiografiche al-Ayyām ...
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KALĪLAH e DIMNAH
Francesco Gabrieli
. Celebre raccolta di apologhi di origine indiana, che, tradotta nel sec. VI d. C. dal sanscrito in pehlevico e nell'VIII dal pehlevico in arabo, si è diffusa in [...] . XI da Simeone figlio di Seth sotto il titolo di Στεϕανίτης καὶ 'Ιχνηλάτης, dovuto a una falsa interpretazione etimologica delle forme arabe Kalīlah e Dimnah, e fonte a sua volta di un'antica versione latina (anteriore al sec. XV) e di quattro slave ...
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Nome (dall’arabo dialettale bedewīn «abitatori della steppa») con cui nel mondo arabo si designano i nomadi delle zone desertiche e semidesertiche, in contrapposizione ai sedentari delle aree coltivate [...] preislamica, i b. occupavano soprattutto l’altopiano centrale della penisola, e cioè il Neged, e il deserto di Siria. La diaspora araba, con l’islamismo, condusse a una fissazione sul terreno di molti gruppi b., e a una loro fusione con le sedentarie ...
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Arabista e islamista (Rennes 1872 - Parigi 1965), fratello di Georges; prof. al Collège de France. La sua opera, benché in parte dedicata alla letteratura araba classica (Le Taqrīb de an-Nawawī traduit [...] , 1927) di cui M. è profondo conoscitore, verte soprattutto sui dialetti del Maghrib (Le dialecte arabe parlé à Tlemcen, 1902; Textes arabes de Tanger, 1911; Textes arabes de Takrouna, 1925) e culmina nel monumentale lessico del dialetto di Takruna ...
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Forma latinizzata medievale del nome arabo Giābir; è così noto, in particolare, Giābir Ibn Ḥayyān (sec. 8°?) considerato a lungo il fondatore dell'alchimia araba, e la principale fonte dell'alchimia europea. [...] Le indagini storiche hanno appurato che le opere arabe circolanti sotto il nome di lui, e tradotte durante il Medioevo in latino, nulla hanno a che vedere con la malcerta personalità storica dell'autentico G., e sono invece prodotti del movimento ...
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Cittadina della Spagna meridionale, nella prov. di Cordova.
Fu la romana Igabrum e sede vescovile dal 4° sec. fino ai primi tempi della conquista araba. Ferdinando III, re di Castiglia, la tolse agli arabi [...] (1244) ai quali tornò sotto Alfonso XI che poi la restituì definitivamente alla Castiglia. Fu eretta in contea da Enrico II nella seconda metà del 14° sec. e nel 1445 passò in feudo a Diego Fernández de ...
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Arabista inglese (Londra 1845 - ivi 1920). Percorse la carriera del Civil Service in India, ma dedicò il tempo libero a studî sull'antica poesia araba: oltre all'edizione di una delle recensioni delle [...] Mu῾allaqāt, pubblicò l'importante antologia delle Mufaḍḍaliyyāt (1918-21), e i divani dei poeti ῾Amr ibn Qamī'a, ῾Abīd ibn al-Abraṣ, ῾Āmir ibn aṭ-Ṭufail. Molto apprezzate furono anche le sue versioni metriche ...
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arabano
s. m. [der. di arab(inosio), col suff. -ano]. – Composto organico, poliosio del tipo delle emicellulose, costituente della parete cellulare di molte piante; si presenta come una massa bianca gommosa che, per idrolisi, dà arabinosio.
arabico
aràbico agg. e s. m. [dal lat. Arabĭcus, gr. ᾿Αραβικός] (pl. m. -ci). – 1. agg. Dell’Arabia, proveniente dall’Arabia, penisola dell’Asia sud-occid.; nell’uso viene spesso sostituito da arabo (lingua araba, numeri arabi, ecc.), ma è...