Insieme di legami personali e politici e poi sistema socioeconomico che caratterizzò l’Europa occidentale medievale. Le sue componenti fondamentali furono l’istituto del feudo e il vassallaggio (➔).
Le [...] capo valoroso e anziano, legandosi a lui con giuramento di fedeltà. Nella Gallia merovingia (7° sec.), quando l’aristocrazia si inserì sempre più nei conflitti che si aprivano a ogni successione, le clientele armate assunsero rilievo nella gerarchia ...
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VENTIMIGLIA
Pietro Corrao
– Vasto e articolato lignaggio dell’aristocrazia siciliana, di origine ligure, radicato principalmente nel territorio montano delle Madonie con ininterrotta continuità dal [...] ; fu tra i più influenti consiglieri del sovrano, annoverando fra i propri alleati e seguaci esponenti di primo piano dell’aristocrazia, quali gli Antiochia e i Rosso.
Nel 1315 sposò Costanza, la figlia del conte di Modica Manfredi Chiaromonte, dalla ...
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Morto papa Stefano III, il 3 febbraio 772, i suffragi del clero e del popolo romano si raccolsero sul diacono Adriano, che fu consacrato il nove. Egli usciva dalla nobiltà romana; ed essendo orfano del [...] , aveva spadroneggiato sotto Stefano, mandando a morte i suoi avversarî e facendo esiliare alcuni membri dell'alto clero e dell'aristocrazia militare. A., appena eletto, richiamò costoro e pensò di punire Afiarta per i suoi delitti ed i suoi intrighi ...
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Feudalità ecclesiastiche e laiche, regno di Sicilia
EErrico Cuozzo
Nobiltà e aristocrazia
Nel Regno svevo di Sicilia erano attive e operanti almeno due concezioni della nobiltà, che ora esamineremo. [...] andava alla Corona (si trattava di una voce fissa nel bilancio del Regno) e ai maestri delle zecche.
Questa aristocrazia mercantile rafforzò ulteriormente, dopo la morte di Federico e nella prima età angioina, il suo prestigio e il suo potere ...
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TUDITANO, Caio Sempronio
Vincenzo ARANGIO-RUIZ
Personaggio dell'aristocrazia romana nato nel 166 a. C., console nel 129. Nel 128 declinò l'incarico di comporre certe controversie sorte in seguito alla [...] legge agraria di Tiberio Gracco, facendo così ostacolo all'ulteriore applicazione della legge stessa: lo stesso anno condusse una spedizione vittoriosa in Illiria. Tuditano e M. Giunio Graccano furono ...
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ADRIANO II, papa
Ottorino Bertolini
Appartenne a famiglia dell'aristocrazia romana, da cui erano usciti altri due papi: Stefano IV (816-817) e Sergio II (844-847). Nell'842 cardinale prete del titolo [...] sua maestà. Agli atti del papa si aggiunse, certo promossa anch'essa da lui, una manifestazione dei maggiorenti dell'aristocrazia laica romana i quali, riunitisi in solenne assemblea, dichiararono il principe di Benevento tiranno e nemico della res ...
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PALAZZO, da
Gian Maria Varanini
PALAZZO, da. – Cospicua famiglia dell’aristocrazia veronese di età comunale, discendente da Gandolfo, conte di Piacenza e poi di Verona in età ottoniana (Bougard, 1999).
I [...] ).
Bartolomeo da Palazzo fu tra i capi della pars Comitum, la fazione alleata degli Estensi e più contigua ai valori dell’aristocrazia. Fu infatti console del Comune nel 1210 e podestà nel 1212, durante gli anni del predominio di Azzo VI in Verona ...
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Pittore (Londra 1758 - ivi 1810), uno dei ritrattisti prediletti dell'aristocrazia inglese, in concorrenza con G. Romney e Th. Lawrence. Sensibile alla maniera di J. Reynolds, dipinse con raffinata eleganza [...] secondo formule alla moda. La sua vastissima produzione è sparsa nelle collezioni private e nei musei inglesi ...
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(gr. ῎Αμμων) Antichissima divinità egiziana, alla testa del pantheon dell’aristocrazia sacerdotale tebana. Identificato a Tebe nel Nuovo Impero con Ra e concepito come divinità pantea (A. «anima primordiale», [...] «grande anima»), non perse l’originaria connessione con i fenomeni atmosferici. Per moglie aveva Mut e per figlio Khons. Era raffigurato come sovrano, con la veste corta, la collana e due alte piume, o ...
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L’ordine sociale costantiniano
Schiavitù, economia e aristocrazia
Kyle Harper
«Poi proseguì nell’abusare della memoria di Costantino quale sovversivo e perturbatore delle antiche leggi e dei costumi [...] pagavano le tasse). Riorganizzò i sistemi di rango e privilegio, modificando in profondità i criteri di formazione dell’aristocrazia. Operò per rinforzare i valori degli ‘antenati’, e sembra che avesse sviluppato una radicale certezza del fatto che ...
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aristocrazia
aristocrazìa s. f. [dal gr. ἀριστοκρατία, comp. di ἄριστος «ottimo» e -κρατία «-crazia»]. – 1. a. Nel sign. originario e più proprio, la prevalenza, il governo dei più meritevoli, intesi questi come coloro che sono moralmente...
aristocratico
aristocràtico agg. e s. m. (f. -a) [dal gr. ἀριστοκρατικός; v. aristocrazia] (pl. m. -ci). – 1. Che appartiene all’aristocrazia: famiglia a.; anche sost.: è un a., spec. di chi ha modi e abitudini proprî dell’aristocrazia; talora...