Pittore italiano (Homs, Libia, 1934 - Roma 1998). Nel dopoguerra a Roma, lavorò come restauratore presso il Museo nazionale etrusco di Villa Giulia e si dedicò da autodidatta alla pittura, esordendo in [...] tornò alla pittura con quadri di grande formato dai colori accesi e brillanti. Opere in vari musei tra i quali quelli d'artemoderna a Roma e Torino. Nel 2023 è stato edito il primo volume del Catalogo ragionato dell'opera pittorica dell'artista, ed ...
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Pittore (Fossombrone 1895 - Saint-Jean-du-Gard, Gard, 1979). Abbandonati gli studî in chimica, nel 1913 si iscrisse all'accademia di belle arti di Bologna dove conobbe O. Licini e G. Morandi. Dal 1920 [...] al Novecento italiano (1926), a forme classicheggianti e monumentali (Il Vizio e la Virtù, 1934, Roma, Galleria nazionale d'artemoderna). Dopo un lungo periodo di inattività dovuto a gravi condizioni di salute, nel 1953 T. tornò a dipingere i sui ...
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Storico e critico d'arte italiano (Siena 1906 - ivi 1988). Fu direttore dell'Istituto centrale del restauro dalla fondazione (1939-1961) e della rivista L'Immagine (1947-50). Prof. di storia dell'arte [...] 'univ. di Palermo (1961), poi di storia dell'artemoderna in quella di Roma (1967-1976); socio nazionale dei Lincei (1982). Della sua produzione critica si ricordano: Catalogo della Pinacoteca di Siena, 1933; Morandi, 1941; Picasso, 1946; Giovanni ...
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Pittore (Faenza 1787 - Roma 1871). Studiò a Roma, dapprima seguendo l'indirizzo neoclassico, quindi, sotto l'influsso dell'opera e delle teorie dei nazareni, volgendo verso il purismo, di cui sottoscrisse [...] , Roma, Noviziato dei Gesuiti a S. Andrea al Quirinale; Madonna del Rosario, 1840, Roma, Gall. nazionale d'artemoderna). Particolarmente felice è un suo Autoritratto nello studio (1813, Uffizi). Lasciò numerosi disegni, conservati nella pinacoteca ...
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Pittore (Galatina, Lecce, 1836 - Napoli 1891). Autodidatta, nel 1855 si stabilì a Napoli dove, attivo come ornamentista, esordì dipingendo alcune nature morte. In contatto dal 1857 con i gruppi di cospirazione [...] da una visione intimista accompagnata da sottili ricerche di effetti di luce, tenue e smorzata (Roma, Galleria nazionale d'artemoderna: Il viatico dell'orfana, 1877; Luisa Sanfelice in carcere, 1877). Nominato in seguito (1878) professore di disegno ...
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Pittore romeno (Bucarest 1895 - Tel Aviv 1984). Studente di architettura a Zurigo, fu tra i promotori del movimento Dada (1915-18). In Francia fu in contatto con il gruppo dei futuri surrealisti, ma preferì [...] Contimporanul e aderendo ai gruppi Arta Noua e Criterion. Emigrato nel 1941 in Palestina, fu il capo riconosciuto dell'artemoderna in Israele: fondò sul Monte Carmelo il villaggio di artisti Ein Hod (1953), curandone anche la realizzazione del museo ...
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Pittore (Alessandria 1853 - Milano 1919). Allievo di G. Bertini e di R. Casnedi all'accademia di Brera, trattò prevalentemente paesaggi e scene di vita popolare ispirate a ideali socialisti e umanitarî, [...] per la resa degli effetti di luce e dei valori atmosferici (La stazione di Milano, 1889, Milano, Gall. d'artemoderna). Sensibile all'influenza di G. Segantini e legato da profonda amicizia a Pellizza da Volpedo, nel 1890 aderì al divisionismo ...
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Pittore italiano (Bresso 1938 - Milano 2022). In polemica con l'informale, con un'adesione critica e impegnata alla realtà, influenzato da M. Ernst e da R. Magritte, ha ritratto in modo emblematico e ossessivo [...] della morte, affiancando sempre più all'opera pittorica la produzione di sculture e ceramiche. Sue opere nelle gallerie d'artemoderna di Milano, Torino, ecc. Nel 2007 l'Accademia Nazionale di San Luca gli ha dedicato un'importante mostra antologica ...
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Famiglia di artisti portoghesi. Il capostipite Manuel Maria (Lisbona 1815 - ivi 1880) fu scultore, silografo illustre e pittore di genere; subì l'influsso di J.-L.-E. Meissonier. Ebbe tre figli: Maria [...] - ivi 1915), pittrice di fiori, fece rivivere l'antica arte del merletto; Rafael (Lisbona 1846 - ivi 1905), caricaturista politico di genere (La tazza di tè, Frutti d'autunno); fu professore all'Accademia di Lisbona e creò un Museo d'artemoderna. ...
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Pittore e scrittore catalano (Barcellona 1861 - Aranjuez 1931); studiò pittura dapprima a Barcellona, poi a Parigi. Fu versatile, brillante e suggestivo pittore e poeta della Catalogna moderna: ricco di [...] di simbolismo e di decadentismo, prediligendo come soggetto i giardini abbandonati (opere al Prado e al Museo d'artemoderna di Barcellona). Ha coltivato largamente e con successo il dramma borghese (L'alegria que passa, 1891; Llibertat, 1901 ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
modernismo
s. m. [der. di moderno]. – Tendenza al rinnovamento e alla riforma di idee, metodi, ecc., che si vogliono adeguare a esigenze moderne: il m. dà impulso al progresso; raro con sign. generico, è usato soprattutto come denominazione...