Parte fondamentale dell’antica dottrina divinatoria etrusca rivelata, secondo la tradizione, da Tagete, i cui precetti raccolti da Tarconte in libri sacri erano conservati dai lucumoni. Tali libri recavano istruzioni per l’esame di tre particolari fenomeni: exta (viscere delle vittime), monstra (prodigi di vario genere), fulgura (folgori).
Aruspice era il sacerdote cui era affidato il rito; suo compito ...
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Nella tradizione romana sull'età regia, donna etrusca, appartenente a una famiglia aristocratica di Tarquinia, moglie di Tarquinio Prisco; dotta nell'aruspicina, incitò il consorte ad aspirare al trono [...] di Roma e aiutò Servio Tullio a impadronirsi del potere, dopo che il re fu ucciso per istigazione dei figli di Anco ...
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. Era in origine una delle due linee, e precisamente quella est-ovest, per mezzo della quale l'augure romano, erede dell'etrusca aruspicina, divideva in quattro parti il templum celeste e poi quello terrestre. [...] Da questo primitivo significato il termine è passato, con la pratica dei riti augurali, all'arte dei gromatici e dei castrorum metatores, per designare una delle due linee, che, tagliandosi ad angolo retto, ...
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Grammatico latino (sec. 1º a. C.), del tempo di Augusto; autore di scritti di filologia e di ricerche erudite (epistulae, libri spectaculorum) di cui restano pochi frammenti; si occupò anche di aruspicina. ...
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Erudito romano di epoca imperiale (3º o 4º sec. d. C.), noto a noi attraverso gli scritti di Giovanni Lido. Scrisse un libro De signis, uno sull'interpretazione dei tuoni e uno sulla Etrusca disciplina, [...] in cui trattava dell'aruspicina etrusca. ...
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TARQUINÎ (5° e 7° re di Roma)
Plinio Fraccaro
Damarato di Corinto, venuto esule a Tarquinî, sposò un'etrusca e ne ebbe un figlio, Lucumone, che sotto il re Anco passò a Roma con la moglie Tanaquilla, [...] dotta nell'aruspicina, e prese il nome di L. Tarquinio, detto poi Prisco per distinguerlo dall'omonimo settimo re. Divenuto popolare e caro al re, questi morendo lo nominò tutore dei suoi figli; ma T. riuscì a farsi creare re dal popolo. Egli ...
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Scienza greco-romana. Religione, societa e scienza
Giovanni Pugliese Carratelli
Mario Torelli
Religione, società e scienza
Dal 'mïthos' al 'lógos'
di Giovanni Pugliese Carratelli
Dalla fase più remota [...] dell'auspicio e, in particolare, con il concetto di deorum sedes; tale concetto sarà destinato a svilupparsi nell'aruspicina etrusca, con la crescente minuziosità dell'osservazione dei fenomeni naturali. Il numero delle sedi divine e le combinazioni ...
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Nell'antichità furono sostenute due tesi opposte, note entrambe a Dionisio d'Alicarnasso (I, 26,30), sulle origini degli Etruschi, che per l'una tesi, indigena, erano autoctoni d' Italia per l'altra, greca, [...] a Tarquinia. Non è escluso che in origine si trattasse di un'unica figura mitica, considerata autoctona e fondatrice dell'aruspicina e dei centri abitati, e poi sdoppiatasi durante un periodo di egemonia tarquiniese, allorché l'opera di Tagete venne ...
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Annunciatori per eccellenza del volere divino furono per i primitivi Romani gli uccelli. Ma i segni tratti dalla direzione del volo, dal numero, dalla specie e dalla voce degli uccelli, tanto perspicui [...] del richiesto segno celeste, che era sempre un fulmine. Ma intanto gli auspici venivano a poco a poco sostituiti dall'aruspicina etrusca, né furono rimessi in onore dall'Impero.
Bibl.: Alle opere citate alla voce auguri aggiungi ancora: W. Warde ...
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La religione e la politica
Il governo dell’Impero tra pagani e cristiani fra III e VI secolo
Guido Clemente
La conversione di Costantino fu un fatto epocale, ma al momento solo pochi cristiani intransigenti [...] 7 Sui sacrifici cfr. Cod. Theod. XVI 10,2; XVI 10,5 (353) sui sacrifici notturni; XVI 10,6 (356); XVI 10,4 (356?); sulla magia e l’aruspicina cfr. XI 36,7 (344); IX 42,2 (356); IX 16,5 (356); IX 16,6 (357); IX 16,4 (357); IX 42,4 (358).
8 Su Giuliano ...
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aruspicina
s. f. [dal lat. haruspicina, femm. sostantivato dell’agg. haruspicinus (sottint. ars o disciplina)]. – Arte divinatoria fondata sull’osservazione delle viscere delle vittime, propria degli aruspici.