Competizione
Mauro Maldonato
Il termine competizione (dal latino tardo competitio, derivato da competere, "competere") designa la gara, la lotta, il misurarsi con qualcuno per la conquista di un primato. [...] livelli di omogeneità, di attrazione reciproca e da altri aspetti ancora.
D'altra parte, gli attori della competizione esprimono grado di ritualizzazione della lotta si esprime nella contesa verbale, che da sempre rappresenta il terreno della maggior ...
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vasculopatie cerebrali
Gian Luigi Lenzi
Nei Paesi industrializzati le vasculopatie cerebrali costituiscono la terza causa di morte – dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie – ma sono la prima [...] , deficit delle funzioni esecutive e della memoria verbale e visiva, atassia, lieve emiparesi, movimenti ischemia e secondo un rigido protocollo di cui il principale aspetto è quello temporale (la ‘finestra terapeutica’), un trattamento trombolitico ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Valdo d’Arienzo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
I documenti riferiscono ciò che la festa rivoluzionaria dovrebbe essere: una festa [...] , Nature, Vérité, Force, Travail”.
La stessa cura per l’aspetto didattico della festa è espressa da autori come Denis Diderot e Jean del passato. Si è consapevoli del compromesso: il processo verbale della festa della Ragione a Pau, per esempio, si ...
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simbolo
Fiorangela Oneroso
Nell’ambito della psicoanalisi si parla di simbolo nel senso di una produzione dell’inconscio. Esso è inteso originariamente da Sigmund Freud come la rappresentazione manifesta [...] della formazione delle immagini del sogno come appaiono nell’aspetto di contenuto manifesto, costituisce, secondo Freud, il del padre e della madre), quanto come espressione non verbale o preverbale di emozioni primarie, di passioni sessuali e ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Figura eccezionale, e non solo nel suo essere contemporaneamente attore ed autore [...] Sganarello, valletto di Don Giovanni, attraverso momenti di comico verbale e di comico di situazione che spesso, nel teatro di di tipo umano e il tipo, in quanto tale, incarna un aspetto dell’umanità valido in ogni tempo e in ogni luogo: avari, ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel pensiero di Saussure la lingua è un sistema di segni che hanno il fine di comunicare [...] opposta per il codificatore e decodificatore. Questi due aspetti distinti del linguaggio sono irriducibili l’uno all di occuparsi di un tipo particolare di segni che sono quelli verbali.
La prima e più importante distinzione che introduce Saussure è ...
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Kubrick, Stanley
Sandro Bernardi
Regista cinematografico statunitense, di origine ebraica, nato a New York il 26 luglio 1928 e morto a Harpenden (Gran Bretagna) il 7 marzo 1999. Cineasta-filosofo, grande [...] , per punire il fallimento dell'impresa. L'esecuzione assume l'aspetto di un grande spettacolo che non a caso si svolge la mattina Full metal jacket (1987), in cui dietro la scatenata violenza verbale, dietro l'uso delle armi più potenti e del napalm ...
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CRESPELLANI, Arsenio
Benedetto Benedetti
Nacque a Modena il 14 dic. 1828 dall'avvocato Geminiano, di Savignano sul Panaro, e da Maria Messori, modenese.
Il luogo di origine della famiglia - un agiato [...] territorio; mentre ferveva la polemica, tutta astratta e verbale, sulla teoria delle "terremare", egli iniziò per uno dei nuclei fondamentali dell'istituto; e anche questo è un aspetto non trascurabile della sua persona specie se vista in un ambiente ...
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I verbi di percezione sono ➔ verbi che denotano processi percettivi (vedere, sentire, fiutare, ecc.) che hanno luogo in un soggetto esperiente. Rimandando alla sfera sensoriale (specialmente visiva o uditiva), [...] determina insieme l’oggetto diretto Marco e il predicato verbale ritengo e, inoltre, deve necessariamente essere presente nella verbi di percezione, l’infinito ha valore imperfettivo (➔ aspetto). Talvolta, coi verbi passivi e con alcuni verbi ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] o plurale; tuttavia, la persona verbale effettivamente usata nell’interlocuzione dipende dalle gerarchie specialmente nell’uso meridionale, allo sconosciuto (a condizione che abbia un aspetto non plebeo) si dà del dottore anche se nulla si sa ...
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aspetto1
aspètto1 s. m. [dal lat. aspectus -us, der. di aspicĕre «guardare»]. – 1. letter. Atto di guardare, di vedere; sguardo, vista: E la mia donna in lor tenea l’a. (Dante); all’a. di ..., alla vista: all’a. del mostro, si sentì gelare...
verbalita
verbalità s. f. [der. di verbale1]. – Aspetto, carattere, sistema verbale, e anche forza, capacità espressiva: la v. di uno scrittore, di un attore.