Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
La medicina medioevale e la scuola salernitana
Piero Morpurgo
L’eredità antica
La medicina medioevale eredita la tradizione dei testi ippocratici e galenici, che viene integrata dalla circolazione di [...] di Avicenna e su un’enciclopedia medica dell’arabo di Spagna Abū ’l-Walīd Muḥammad ibn Rušd (noto in Occidente come Averroè; 1126- 1198), il Kitāb al-Kulliyyāt fī ’l-ṭibb (Libro delle generalità della medicina), tradotto in latino, con il titolo di ...
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L'Anatomia è quella scienza biologica, la quale studia la forma e la costituzione degli esseri viventi. Il nome è derivato dal greco ἀνατομή "dissezione" (ἀνά e τομή, da τέμνω "taglio"), designante appunto, [...] ha per titolo: De figura et forma membrorum; Alī ibn al‛Abbās al-Magiūsī (morto nel 994), e, per tacere di Averroè, nelle cui opere sono pure molteplici dati anatomici, più notevole fra tutti il predetto Avicenna, che nel primo libro (qualcosa anche ...
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Musica
Alvise Vidolin
Serena Facci
Vincenzo Perna
Giovanni Giurati
Serena Facci
Giovanni Giuriati
(XXIV, p. 124; App. II, ii, p. 372; III, ii, p. 186; IV, ii, p. 541; V, iii, p. 597)
L'evoluzione [...] e dei Nasridi, rimasti a Granada fino alla definitiva conquista dell'Andalusia da parte dei Castigliani, nel 1492, Ibn Rušd (Averroè), al-Šaqundī, Lisān al-Dīn.
Il terzo periodo della m. araba va dal momento della decadenza dell'impero islamico fino ...
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Il termine di chirurgo (chirurgus, vulnerum medicus) è stato impiegato fin dall'origine per indicare quel medico che curava certe lesioni con atti manuali, come suture delle ferite, riduzioni di lussazioni [...] Poca o nessuna importanza chirurgica hanno invece le opere di altri due grandi medici del califfato occidentale, Avenzoar e Averroè (v.); vissuti ambedue nel secolo XII. La chirurgia invero fu presso gli Arabi, continuatori del resto delle tradizioni ...
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MEDIOEVO
Giorgio FALCO
Angelo MONTEVERDI
. Il concetto di Medioevo, cioè di un periodo storico compreso fra l'antichità e l'età contemporanea, nasce tra il Quattro e il Cinquecento nelle grandi [...] 'interpretazione araba del pensiero aristotelico, così com'era stata condotta a perfezione dal maggiore e più recente commentatore, Averroè; e si ebbe l'averroismo: rappresentante principale Sigieri di Brabante. Vi fu chi tentò invece, con uno studio ...
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Il nome (spagn. Cataluña, catal. Catalunya), comincia a comparire in documenti della fine del sec. XII (basso lat. Catalonia, Catalaunia). L'etimologia tradizionale, secondo cui il nome deriverebbe da [...] il Martí pone a contribuzione della sua tesi gli argomenti di al-Ghazālī, di al-Fārābī, di Avicenna e di Averroè; si serve dell'opera del filosofo musulmano e mostra larghe conoscenze del Corano. Per suggerimento del Penyafort, Giacomo I introduce ...
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Le culture non occidentali
Marco Bussagli
Premessa
Qualsiasi riflessione sul corpo umano nell'arte non potrebbe in alcun modo considerarsi completa se non si estendesse lo sguardo anche alle civiltà [...] di Alfonso X il Saggio. Basterà ricordare in proposito la diffusione del Kitab al-Kulliyyat fi-l-tibb di Averroè, ovverosia il "Libro sulle generalità della medicina", noto in Occidente con la forma latineggiante Colliget (corruzione della parola ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Aspetti etici e sociali della medicina
Chiara Crisciani
Jole Agrimi
Monica H. Green
Graziella Federici Vescovini
Aspetti etici e [...] e dei dotti medievali neppure la medicina era una scienza. Essa era considerata semplicemente un'arte 'meccanica', come sosteneva Averroè nella sua dottrina medica, ripresa negli ambienti cristiani da Tommaso d'Aquino e dai suoi seguaci, i quali però ...
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Il titulus di Costantino
Tra conciliarismo, umanesimo e iconografia
Silvia Ronchey
Mai come nella prima metà del Quattrocento la scissione della Prima e della Seconda Roma, avvenuta dieci secoli prima [...] Koutsogiannis, The Renaissance Metamorphoses, cit., p. 67. È certamente tratto dalla medaglia pisanelliana l’Aristotele (non Averroè, come ritenuto da alcuni) che ritroviamo nella miniatura, forse opera di Lorenzo Canozzi, dell’incunabolo miniato tra ...
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FEDERICO da Montefeltro, duca di Urbino
Gino Benzoni
Nasce a Gubbio (Perugia) il 7 giugno 1422, frutto, ci si affretta a spiegare, d'una relazione tra il maturo conte di Montefeltro ed Urbino Guidantonio [...] che va da oltre un centinaio di manoscritti ebraici a - come sottolinea Vespasiano da Bisticci - "tutte l'opere di Averroè e in loica e in filosofia naturale e morale", che spazia dalla teologia alla medicina, dalla poesia alla giurisprudenza. Anche ...
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averroismo
s. m. [der. di Averroè, adattam. occidentale del nome arabo (Abū l-Walīd Muḥammad) Ibn Rushd]. – La dottrina del filosofo e scienziato arabo di Spagna Averroè (1126-1198) e dei suoi seguaci. Più in partic., corrente della filosofia...
metafisica
metafìṡica s. f. [dal lat. mediev. metaphysica, e questo dal gr. μετὰ τὰ ϕυσικά (v. oltre)]. – 1. a. In Aristotele, è la dottrina, da lui chiamata «filosofia prima» (πρώτη ϕιλοσοϕία) e definita come teoria dell’«ente in quanto ente»...