Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] / i piaceri). L’uso nominale del gerundio riguarda un ridottissimo numero di nomi (per es., crescendo).
La conversione da avverbi a nomi riguarda pochi casi non sistematici (bene → (il) bene; peggio → (il) peggio); più regolari sono il passaggio da ...
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ATTRIBUTO
Nell’analisi logica l’attributo è un aggettivo o un participio che concorda in genere, numero e funzione sintattica con il nome a cui si riferisce.
L’attributo può riferirsi, in particolare:
– [...] complemento indiretto
Il gatto gioca con la pallina colorata
– all’apposizione
Il gatto, animale domestico, fa le fusa
In alcuni particolari contesti anche gli avverbi possono svolgere la funzione di attributi
Non ho mai visto un uomo così. ...
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I complimenti sono atti linguistici con cui il parlante esprime ammirazione ed elogio nei confronti del destinatario, valutandone positivamente l’aspetto fisico, il carattere, il talento, gli oggetti posseduti, [...] aggettivi, come bello, bravo, ottimo, ecc., ma anche espressioni verbali e avverbi (come in fare / stare bene) e nomi (Lei è un , squisito, ecc.), superlativi (bellissimo, buonissimo, ecc.), avverbi ➔ intensificatori (molto, tanto, troppo, ecc.) o ...
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In grammatica, proposizione i. è quella con cui si pone una domanda. Può essere diretta, quando consiste in una proposizione indipendente (che cosa fai?), o indiretta quando è una proposizione subordinata [...] il verbo ausiliare to do, to have, to be). L’interrogativa indiretta, quando non è introdotta da un aggettivo, pronome o avverbio i., ha, in italiano, la congiunzione se (dimmi se hai capito). Punto i. è il segno d’interpunzione (?) – derivato per la ...
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PARTICELLA (fr. particule; sp. partícula; ted. Partikel; ingl. particle)
Giacomo Devoto
Parola accessoria, priva di valore semantico autonomo (v. morfologia) e di autonomia fonetica. Dal punto di vista [...] via da questo posto, mostrano bene il valore puramente determinativo e la debolezza delle "particelle": ci sono è una sola parola fonetica, sono lì due, sono in questo posto tre. Le particelle possono rappresentare avverbî, pronomi, congiunzioni. ...
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LI O LI?
Si tratta di due ➔omografi.
• Li senza accento grafico (dal latino illi) è il pronome atono maschile plurale usato in funzione di complemento oggetto
Li vedi spesso quei tuoi amici?
I biglietti [...] , com’era normale nei secoli scorsi, al numerale: sarebbe come dire “i 17 di ottobre”. Si deve a una confusione con l’avverbio di luogo l’errata grafia con l’accento, che pure ogni tanto si trova in alcuni moduli e documenti ufficiali
Pavia, *lì 17 ...
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PRIMA CHE O PRIMA DI?
Entrambi i costrutti sono corretti per indicare che l’evento descritto dal verbo della proposizione ➔principale si verifica prima di quello espresso nella proposizione ➔subordinata.
• [...]
• Prima di è una locuzione ➔preposizionale. Di regola, la proposizione dipendente introdotta da prima di ha il verbo all’infinito presente o passato
Prima di pensare a te stesso, pensa agli altri.
VEDI ANCHE locuzioni; preposizioni; avverbi ...
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Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] dopo il nome sia prima (è una così cara ragazza che nessuno vuole deluderla).
La consecutiva può anche dipendere da un avverbio (12) o da un sintagma nominale (13):
(12) ha corso tanto velocemente da battere il suo record personale
(13) ha parlato ...
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gridare [gride, in rima, II singol. pres. indic.]
Antonietta Bufano
Appartengono in gran parte alla Commedia le molte attestazioni di questo verbo, che ricorre quasi sempre nell'accezione comune di [...] g. è seguito da proposizione introdotta da ‛ che ', e una volta è sostantivato. Raro anche l'uso del verbo accompagnato da avverbi o locuzioni (alto, forte, a vòto). Sovente i copisti alternano arbitrariamente il verbo con ‛ dire ' (ad es. in If XIII ...
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Si chiamano enclitiche le parole (soprattutto ➔ monosillabi) che, non possedendo accento proprio, si ‘appoggiano’ prosodicamente alla parola precedente, formando con essa un’unità accentuale (a volte anche [...] italiano sono enclitici i pronomi personali (➔ personali, pronomi) nella loro variante atona, il partitivo ne, il riflessivo si, gli avverbi ci e ne, oltreché l’➔articolo quando è preceduto da alcune ➔ preposizioni: in quest’ultimo caso si formano le ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...