Gli avverbi temporali sono ➔ avverbi e locuzioni avverbiali (➔ avverbiali, locuzioni) che indicano il momento in cui si svolge un’azione indicata dal predicato, o quello in cui è dato registrare una certa [...] si hanno le forme ieri l’altro mattina / sera, ecc., dopodomani mattina / sera, ecc.
In questo primo gruppo rientrano anche gli avverbi o le locuzioni avverbiali indicanti l’unità-anno. Per indicare l’anno in corso si ha quest’anno; per l’anno ...
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Avverbi di maniera (detti anche di modo o qualificativi) è la denominazione tradizionale di una vasta categoria di ➔ avverbi che esprimono il modo o la maniera in cui ha luogo l’evento indicato dal predicato, [...] la norma con basi piane e sdrucciole alla fine del Quattrocento.
Un centinaio sono le (presunte) eccezioni nella formazione degli avverbi in -mente (Sgroi 2004 e 2005), in realtà riconducibili pur sempre alle suddette regole, se si tiene conto delle ...
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Gli avverbi di quantità sono ➔ avverbi che esprimono in modo indefinito una quantità, sia essa numerabile o no. Essi aggiungono all’elemento che modificano un’informazione concernente la misura di una [...] una precisa indicazione quantitativa, con sintagmi contenenti ➔ numerali (due centimetri; quattro centimetri); in (3) e (4), per mezzo di avverbi di quantità, si ha un’indicazione che fa sì riferimento alla misura scarsa (poco) o grande (molto) dell ...
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Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] pas «passo» (il ne vient pas «non viene»). A rigore, tutte queste particelle, se posposte, richiedono la compresenza dell’avverbio negativo non. Tipico dell’italiano settentrionale è però l’uso di mica posposto da solo: «peso mica tanto – disse il ...
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I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. [...] diffusi, il numero delle particelle è più alto: Vicario (1996: 190), per il friulano, parla di una quarantina di avverbi. I verbi per parte loro sono nella gran maggioranza verbi generici di altissima frequenza; alcuni formano verbo sintagmatico con ...
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Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] così così («né bello né brutto», «né bene né male»), il cui significato non è riducibile all’intensificazione dell’avverbio semplice così.
Nel caso delle ripetizioni occasionali di un nome, inoltre, il valore sembra essere più propriamente quello di ...
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Le parole polirematiche (dette anche semplicemente polirematiche) sono elementi lessicali (o lessemi; ➔ lemma, tipi di; ➔ locuzioni), formati da più di una parola, che hanno una particolare coesione strutturale [...] (del tipo di per effetto di, in preda a) e le congiunzioni (in modo che, al fine di) sembrano più coese degli avverbi (all’aria aperta) o degli aggettivi (in erba); questi ultimi sarebbero più coesi dei nomi (uscita di sicurezza, luna di miele), che ...
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Si chiamano dimostrativi tutti quegli elementi ➔ deittici la cui interpretazione presuppone necessariamente il riferimento a componenti della situazione comunicativa (➔ contesto). Della categoria dei dimostrativi [...] : dovuto anche alla loro ampia frequenza d’uso, esso si manifesta nell’utilizzo di ripetuti rafforzamenti, tipicamente costituiti da avverbi di luogo: questo ... qui, quello ... lì/là, ecc. Forme rafforzate di questo tipo sono diventate la norma in ...
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La classe delle parole interrogative comprende aggettivi (tecnicamente, determinanti) e pronomi (tecnicamente, sostituti del nome) usati nelle interrogazioni dirette e indirette.
Le domande parziali o [...] (che non hanno cioè come risposta sì o no; ➔ interrogative dirette) possono essere introdotte anche da avverbi interrogativi (➔ avverbi) come dove (per interrogare sul luogo), quando (per interrogare sul tempo), quanto (per interrogare sulla quantità ...
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sincategorematico Nella logica formale, si dice di termine che preso isolatamente non ha un significato suo proprio ma lo acquista solo in unione ad altri termini, detti categorematici (cioè tali che di [...] per sé significano qualcosa), e agisce sul significato di questi ultimi dando luogo a una nuova espressione. Termini s. sono pronomi, avverbi, preposizioni, congiunzioni. ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...