Le completive sono frasi subordinate che svolgono la funzione di ➔ soggetto, oggetto diretto (➔ oggetto) o complemento indiretto del verbo della frase reggente, come negli esempi seguenti:
(1) che sono [...]
(c) Strutture predicative formate dal verbo essere alla terza persona sing. seguito da un aggettivo (è bello / certo / vero), da un avverbio (è bene / male ), da un sostantivo (è il caso / il momento / l’ora / un guaio / una iattura / una noia) o da ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] (cioè modificabili secondo categorie flessive) dell’italiano sono: verbo, nome, aggettivo, pronome, articolo. Avverbi, preposizioni, congiunzioni, interiezioni sono invece invariabili, dato che non portano informazione morfologica flessiva (➔ parti ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] combinarsi con tutte le classi grammaticali, a parte i verbi (nomi: tavolino; madonnina; aggettivi: bellino; avverbi: pianino; indefiniti: qualcosina; numerali: miliardino). La sua diffusione è in parte condizionata diatopicamente, essendo prediletto ...
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I peggiorativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) ottenuti per ➔ derivazione, il cui significato implica una valutazione negativa da parte del parlante, che in questo modo prende le distanze rispetto [...] sostantivati come avaraccio, riccaccio, in Internet troviamo esempi come mi ha detto che il tempo è bruttaccio), avverbi (malaccio, tipica designazione eufemistica del cancro), indefiniti (qualcosaccia; da Internet: un callo con una ferita da riccio ...
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In linguistica, mezzo morfologico molto usato, che può consistere nella ripetizione della parola (it. piano piano), o in quella della radice più o meno mutilata (lat. mur-mur-are) o della prima consonante [...] , alla parola che li segue. In particolare, nessun bisillabo vuole il r. se è sostantivato; né lo vogliono contra e sopra usati come avverbi. Quindi si pronuncia: una sopra l’altra ‹ùna sópra ll àltra›, ma sopra c’era l’altra ‹sópra č èra l àltra›; d ...
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LINGUISTICA TESTUALE
Maria-Elisabeth Conte
La l. t. (v. App. IV, ii, p. 346), quale branca della linguistica teorica, si è espansa secondo tre linee di sviluppo. In primo luogo, si è continuato a interrogarsi [...] connettivi testuali è definita funzionalmente, in quanto appartengono a questa classe elementi eterogenei: congiunzioni, avverbi, particelle modali, sintagmi preposizionali e anche intieri enunciati. Questi connettivi assolvono, nei testi, specifiche ...
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L’area linguisticamente meridionale d’Italia comprende in realtà anche zone che, dal punto di vista geografico, sono ancora centrali, come una parte della provincia di Ascoli Piceno, a sud del fiume Aso, [...] vi è invece la pronuncia aperta di /-e-/ accentata in parole come [bːijˈːɛt:o] «biglietto», [ˈvɛro] «vero» e negli avverbi in -mente ([veraˈmɛnte] «veramente», [lentaˈmɛnte] «lentamente»), e altri casi particolari del vocalismo tonico, come /-ɔ-/ in ...
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I verbi riflessivi sono verbi pronominali (➔ pronominali, verbi) a cui è saldato un pronome riflessivo enclitico (➔ riflessivi, pronomi), il quale ha molteplici funzioni: da quella riflessiva in senso [...] l’uno rispetto all’altro: per es., detestarsi, influenzarsi.
In questi casi l’idea della reciprocità è resa esplicita da avverbi quali a vicenda, reciprocamente, l’un l’altro, nei casi in cui il costrutto può avere sia interpretazione riflessiva sia ...
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Le frasi soggettive sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ subordinate, frasi), che corrispondono al soggetto (1) del verbo della frase da cui dipendono (chiamata talvolta frase matrice) e possono [...] arrivare in ritardo sembra inopportuno
La soggettiva anteposta alla reggente non è ammessa con il costrutto verbo copulativo + avverbio:
(46) è bene [lasciare tutto in ordine]
(47) *[lasciare tutto in ordine] è bene.
Il complementatore che introduce ...
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Linguistica
Leonardo Savoia
Alberto Mancini
M. Rita Manzini
(XXI, p. 207; App. II, ii, p. 210; IV, ii, p. 344; V, iii, p. 229)
I temi legati all'evoluzione della l. e delle discipline a essa collegate [...] stati individuati confronti con le lingue uraliche (non tutte; l'ungherese, che usa prefissazione, adotta preverbi e avverbi come nei rari casi riscontrati in indoeuropeo) e altaiche, che denotano una situazione analoga, al contrario delle lingue ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...