Indianista francese (Parigi 1863 - ivi 1935), prof. al Collège de France dal 1894. Fu studioso versatile e fecondo e spaziò nei campi più diversi dell'indologia, dalla ricerca linguistica (sanscrito, tocario) [...] all'edizione e traduzione dei testi, agli studî sulla filosofia e le religioni (specialmente sul buddismo), a opere di insieme come Le Népal (1905-08) e sulla letteratura indiana, tra cui Le théâtre indien (1890). ...
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Pittore cinese (secc. 12º-13º), già molto vecchio nel 1202, allorché fu nominato membro dell'Accademia imperiale di Hangzhou. Dipinse soprattutto figure, ma anche paesaggi, piante, animali. Molte sue opere [...] si trovano in Giappone; sono generalmente dipinti a inchiostro di china, fedeli alle tradizioni dell'Accademia e ai principî del buddismo Zen (Ritratto ideale del poeta Li Bai, Tokyo, Museo Nazionale, collez. Matsudaira). ...
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Imperatrice del Giappone (n. 544 - m. 628), trentottesimo sovrano della serie. Salì al trono nel 593, e vi rimase fino alla morte. Discendente dal lato materno dalla famiglia Soga, che sotto di lei godette [...] influenza, lasciò governare suo nipote, il principe Shōtoku Taishi, di cui secondò gli sforzi per la diffusione del buddismo. ...
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Scrittore (Leucade, isole Ionie, 1850 - Tokyo 1904), di origine greco-irlandese, poi cittadino giapponese col nome di Koizumi Yakumo. Dopo un soggiorno in Inghilterra, passò (1869) negli USA, dove lavorò [...] e scrisse racconti che ebbero scarso successo. Recatosi (1891) in Giappone, vi rimase, imparò la lingua, si convertì al buddismo e divenne professore d'inglese nell'univ. di Tokyo. I libri che scrisse sul Giappone, ricchi di viva sensibilità ...
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Religioso buddista (Kuča, Turchestan, 344 circa - Ch'angan 413); figlio di un indiano stabilitosi nell'oasi di Kuča e della figlia del re locale, fu dapprima hinayanista, ma, dopo un viaggio nel Kashmīr, [...] divenne mahayanista. Quando i Cinesi invasero l'oasi (383), egli fu portato in Cina, dove si dedicò alla diffusione del buddismo Mahāyāna a Ch'angan, la capitale del tempo. Tradusse molte opere buddistiche in cinese. ...
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Indianista e glottologo (Dresda 1844 - ivi 1918); insegnò nelle univ. di Heidelberg (1872), Strasburgo (1875) e Lipsia (1877). In una prima fase della sua attività si occupò di glottologia (emergono le [...] relativo nelle lingue indoeuropee), in seguito si dedicò quasi esclusivamente all'indianistica occupandosi di ricerche sul Veda e sul buddismo e pubblicando una Geschichte der Sanskrit-Philologie und indischen Altertumskunde (2 voll., 1917-20). ...
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Re indiano della dinastia Maurya del Magadha; successe al padre Bindusāra nel 274 a. C. Erede d'un impero che comprendeva quasi tutta l'India, limitò la sua azione bellica alla cruenta repressione di una [...] (odierno Orissa). Il rimorso per queste stragi provocò in lui una crisi spirituale, in seguito alla quale si convertì al buddismo di cui fu seguace e zelante protettore sino alla morte (232 a. C.). Le numerose iscrizioni da lui fatte collocare ...
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Re indiano (606-647), e anche poeta drammatico. Di lui ci danno ampie notizie Bāṇa nel suo Harṣacarita e il pellegrino cinese Hsüantsang, che visse alcuni anni alla sua corte. Dopo aver compiuto grandi [...] a tutta l'India settentrionale, H. favorì lo sviluppo culturale, dimostrando nell'ultimo periodo della sua vita una profonda simpatia per il buddismo. Di lui ci restano, fra l'altro, tre drammi, in uno dei quali è evidente l'intonazione buddistica. ...
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Ufficiale russo (n. 1800 - m. Mosca 1871), fratello di Aleksandr e Nikolaj; partecipò al complotto decabrista (1825) e fu deportato in Siberia, ove si segnalò con il fratello Nikolaj per l'introduzione [...] (designati appunto con l'aggettivo bestuževskij, "bestuževiano"). Amnistiato da Alessandro II, stabilitosi a Mosca dal 1865, pubblicò, oltre a uno studio sul buddismo, le Memorie uscite a puntate sulla rivista Russkaja Starina (1870-71, 1881). ...
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Compositrice e artista multimediale giapponese (n. Tokyo 1933). Studiò composizione, canto e filosofia tra New York, San Francisco e Tokyo. Dopo un interesse iniziale per la dodecafonia, si legò agli ambienti [...] : non composizioni in senso tradizionale, ma "indicazioni" per l'azione e l'improvvisazione, anche musicale. Importante l'ispirazione al buddismo zen, che segnava già Match piece (1955), così come i successivi Earth piece. Listen to the sound of the ...
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buddismo
(o buddhismo) s. m. [dal nome di Budda]. – Dottrina etica e filosofica che ha avuto origine dagli insegnamenti di Gautama Budda, e che, presentandosi come dottrina di salvazione, ha assunto forma di religione, ancora oggi diffusa...
buddista
(o buddhista) s. m. e f. e agg. [dal nome di Budda] (pl. m. -i). – Seguace del buddismo; come agg.: popolazioni b.; religione b., il buddismo stesso.